Una statistica USA spaventa i lavoratori di diversi settori considerati ad alto rischio di licenziamento. Chi deve preoccuparsi?
Siamo in un periodo di evoluzione del mondo del lavoro. Nuove occupazioni si affacciano nel panorama internazionale, altre vanno verso l’addio.
Uno sguardo indietro nel tempo è sufficiente per capire quanto il mondo del lavoro sia cambiato. Si sono fatti passi da gigante in termini di digitalizzazione e innovazione anche se alcune problematiche rimangono le stesse di sempre – vedi gli stipendi non sufficientemente alti. Il settore del big tech è, probabilmente, quello maggiormente interessato dall’evoluzione in atto. Uomini con Elon Musk hanno dato nuovo impulso ad un ambito scoperto solo recentemente ma che si può considerare la base del nostro futuro.
Questa spinta ha comportato un gran numero di assunzioni per dare il giusto impulso al settore in crescita. Forse troppe. Prendiamo l’esempio di Twitter, ora di proprietà proprio di Elon Musk. In 6 mesi sono stati licenziati 6.500 dipendenti, passando da 8 mila a 1.500. E questo non è l’unico settore a rischio licenziamenti.
Conference Board negli Stati Uniti ha rivelato il nuovo indice di rischio di perdita del lavoro identificando, così, i settori meno sicuri per i lavoratori. Parliamo
L’indice è stato calcolato prendendo in considerazioni sei variabili ossia
I lavoratori del settore sono a rischio licenziamenti dato che durante la pandemia il numero di assunzioni nel settore è cresciuto a dismisura a causa delle necessità del momento. Ora che la crisi pandemica è cessata, c’è un esubero di lavoratori e tanti ingegneri informatici nonché esperti in tecnologie sono superflui.
Va da sé che trovare una nuova occupazione per chi ha tali competenze non sarà difficile. Basterà cambiare settore e spostarsi, ad esempio, verso il mondo della sanità o quello economico.
La crisi tecnologica mette a rischio questi settori. Sempre durante la pandemia si sono verificate numerose aperture di negozi online e dunque è aumentata la richiesta di persone qualificate per gestire magazzini e spedizioni. Ma la pandemia è finita e il ritorno alla routine potrebbe causare il licenziamento di tanti lavoratori.
L’edilizia in Italia è in crisi perché i cittadini che hanno i soldi per ristrutturare casa sono sempre meno soprattutto dopo i vari problemi dei Bonus edilizi.
Gli indici hanno riportato anche quali sono i settori più sicuri per i lavoratori. Parliamo dell’ambito
I primi tre settori non risentono dell’inflazione e, di conseguenza, i datori di lavoro non si trovano costretti a recuperare perdite legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina. L’ultimo settore, invece, nonostante risenta della crisi economica e dell’aumento del costo della vita non conosce mai crisi. Le persone amano viaggiare, cenare fuori casa, fare gite fuori porta e non vi rinunceranno mai.
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