Pensioni, Inps: un 25enne appena assunto andrà in pensione tra oltre 46 anni | I calcoli

Il simulatore dell’Inps, “Pensami”, è chiarissimo: la pensione per i giovani è un sogno assai distante, talmente tanto che sa più di un miraggio.

Più che un sogno lontano, la pensione per i giovani potrebbe essere quasi un miraggio. È l’esito di un aggiornamento di “Pensami”, il simulatore dell’Inps. Prendiamo un ragazzo e una ragazza sui 25 anni che lavorano da un anno. Ebbene, i due potranno andare in pensione anticipata a 70 anni e per vecchiaia a 70 anni e 6 mesi.

pensione-nursenews.it
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I calcoli

Tutto questo, tuttavia, solo se si sono messi da parte contributi di un minimo di 46 anni e 4 mesi nel caso della pensione anticipata e più di 20 anni nel caso della pensione di vecchiaia. Ma non è tutto, perché le cose cambiano ancora se gli anni di contributi sono inferiori ai 20 anni ma oltre 5. Allora, l’attesa per la pensione di vecchiaia si protrarrà fino a 74 anni e 10 mesi.

Per chi ha sui 30 anni la situazione è leggermente migliore, in quanto la pensione di vecchiaia per una persona che è nata nel 1990 arriva a 70 anni con 20 anni di contributi e quella anticipata con 45 anni di contributi versati senza contare l’età.

Da quanto emerge dai calcoli del simulatore dell’Inps, un uomo nato nel 1982, che ha quindi 40 anni, e che ha cominciato a lavorare nel 2010 andrà in pensione anticipata all’età di 66 anni e due mesi se ha almeno 20 anni di contributi alle spalle e ha un importo pensionistico che oltrepassa 2,8 volte il minimo (attualmente 1409,16 euro, che di certo sarà aggiornato).

Al contrario, gli toccherà attendere la pensione di vecchiaia, avendo 20 anni di contributi e con assegno 1,5 volte il minimo, che avrebbe all’età di 69 anni e 6 mesi. Se però non è riuscito a versare 20 anni di contributi dovrà aspettare i 73 anni e 9 mesi, se ha 5 anni di contributi.

Donne e pensione

Per una donna che ha attualmente circa 50 anni, del 1972 per capirci, e che ha iniziato a lavorare a 25 anni, la pensione anticipata, con un assegno di 2,8 volte il minimo, ed è in toto nel meccanismo contributivo (cioè alcun contributo versato prima del 1966), giungerà all’età di 65 anni e 4 mesi (naturalmente nel caso in cui ci siano i 20 anni di contributi).

Se l’assegno è inferiore ma oltrepassa 1,5 volte il minimo, dovrà attendere la pensione di vecchiaia a 68 anni e 8 mesi, la quale pensione senza 20 anni di contributi porterà ad aspettare i 73 anni.

Per una donna che ha 60 anni e che ha iniziato a lavorare nel 1987, a 25 anni, pensione anticipata e di vecchiaia, con contribuzione continua, arriveranno a coincidere al 1° aprile 2030, e cioè all’età di 67 anni e 5 mesi, oppure con 42 anni 3 mesi di versamenti contributivi.

L’Inps ha da poco messo sul suo sito una versione aggiornata del simulatore “Pensami”, che permette agli utenti di fare un calcolo delle proprie prospettive per ciò che concerne la pensione, senza il bisogno di fare nessun tipo di registrazione.

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Questo sistema, non comprende le ultime novità della Manovra 2023, ecco perché a breve ci sarà un nuovo aggiornamento del simulatore. Pensami dà info in merito alle pensioni. Con questa nuova versione è più facile fornire i dati anagrafici e contributivi, selezionare istituti aggiuntivi che potrebbero far anticipare la pensione e vedere possibili prospettive di pensione.

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