Avviati i preparativi per “Sur”, la moneta comune di Brasile e Argentina

Avviati i preparativi per “Sur”, la moneta comune di Brasile e Argentina. Entro il fine settimana dovrebbe arrivare l’annuncio ufficiale da parte delle due nazioni.

Potrebbe chiamarsi “Sur” (ovvero Sud) la moneta comune pronta a dare un importante impulso al commercio regionale, riducendo al contempo la dipendenza dei Paesi latinoamericani dal dollaro statunitense. La proposta viene dal Brasile e al momento si estende soltanto all’Argentina. Al momento si tratta di una notizia “ufficiosa”, con l’annuncio ufficiale che probabilmente verrà dato dallo stesso Lula nella serata di domenica prossima 25 gennaio, quando arriverà a Buenos Aires in occasione del suo primo viaggio all’estero da quando ha assunto il potere di leader.

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Brasile e Argentina mirano infatti a una maggiore integrazione economica, e lo sviluppo di una moneta comune diventa per questo molto importante. “Intendiamo superare le barriere ai nostri scambi, semplificare e modernizzare le regole e incoraggiare l’uso delle valute locali”, hanno affermato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e il leader argentino Alberto Fernandez in una nota congiunta, pubblicata sul sito web argentino Perfil. “Abbiamo anche deciso di portare avanti le discussioni su una valuta sudamericana comune che possa essere utilizzata sia per i flussi finanziari che commerciali, riducendo i costi operativi e la nostra vulnerabilità esterna”, prosegue poi il comunicato.

L’idea di una moneta comune è stata originariamente sollevata in un articolo scritto l’anno scorso da Fernando Haddad e Gabriel Galipolo – il primo ora ministro delle finanze del Brasile, mentre il secondo diventato attualmente segretario esecutivo. Un’idea, questa, menzionata anche da Lula durante la sua stessa campagna elettorale, e che pare potrebbe espandersi ad altri paesi in futuro. La controparte argentina, infatti, pare abbia avanzato l’idea di coinvolgere anche le altre nazioni della regione, quelle dell’America Centrale, ma anche i Caraibi e il Messico.

In settimana l’annuncio ufficiale della moneta comune di Brasile e Argentina

Il viaggio di Lula nella vicina Argentina segna anche il ritorno del Brasile nella Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELAC), che il Brasile ha lasciato nel 2019 su ordine di Bolsonaro, dopo il rifiuto di partecipare al gruppo regionale a causa della presenza di Cuba e Venezuela. Entrambi i presidenti, però, sottolineano già da diverso tempo la necessità di mantenere un buon rapporto tra Argentina e Brasile, anche in ottica del rafforzamento del blocco commerciale del Mercosur – che comprende anche Paraguay e Uruguay. “Insieme ai nostri partner, vogliamo che il Mercosur costituisca una piattaforma per la nostra effettiva integrazione nel mondo, attraverso la negoziazione congiunta di accordi commerciali equilibrati che rispondano ai nostri obiettivi di sviluppo strategico”, hanno affermato entrambi i presidenti sempre nella nota congiunta.

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Non molte ore fa, il Financial Times ha riferito che le nazioni vicine annunceranno ufficialmente l’inizio dei lavori preparatori sulla moneta comune entro i prossimi gioni, con il piano che dovrebbe essere discusso nel vertice a Buenos Aires previsto per questo fine settimana. Durante il vertice, nello specifico, ci si aspetta che i due leader prendano “una decisione per iniziare a studiare i parametri necessari per una moneta comune, che comprende tutto, dalle questioni fiscali alle dimensioni dell’economia e al ruolo delle banche centrali”. Intervistato dal Financial Times, il ministro dell’Economia argentino Sergio Massa ha però specificato: “Non voglio creare false aspettative. Questo è il primo passo di un lungo cammino che l’America Latina deve percorrere”. Si ricorda che i politici di entrambi i Paesi avevano discusso l’idea già nel 2019, ma all’epoca hanno incontrato il rifiuto della banca centrale brasiliana.

Nel frattempo, continuano i floridi scambi commerciali tra Brasile e Argentina, le due nazioni sono la forza trainante del blocco commerciale regionale del Mercosur. Raggiungendo i 26,4 miliardi di dollari nei primi 11 mesi dello scorso anno, si è infatti assistito a un aumento di quasi il 21% rispetto allo stesso periodo del 2021. Le attrattive di una nuova valuta comune, però, sono più vantaggiose per l’Argentina, Paese in cui l’inflazione annuale si avvicina al 100%, con la banca centrale stampa denaro per finanziare la spesa. Più oscillante la faccenda per il Brasile, con la più grande economia dell’America Latina che dovrà infatti agganciarsi a quella di una nazione altamente instabile. Non a caso, l’Argentina è stata in gran parte tagliata fuori dai mercati del debito internazionale a causa del suo default del 2020, oltre al fatto che deve ancora più di 40 miliardi di dollari al Fondo Monetario Internazionale a seguito di un piano di salvataggio avviato nel 2018.

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