ChatGPT, cos’è e come funziona l’ultimo fenomeno dell’intelligenza artificiale

ChatGPT, il chatbot intelligente di OpenAI è il fenomeno del momento. Ecco cosa può fare questa macchina sorprendente.

Negli ultimi mesi ha fatto molto parlare di sé ChatGPT, l’ultimo fenomeno nel campo dell’intelligenza artificiale. Ma di che si tratta?

ChatGPT è un chatbot, ossia un software in grado di rispondere alle domande del suo interlocutore umano di intrattenere una conversazione con lui.

Su tratta di una versione decisamente più evoluta dei chatbot impiegati da tempo dalle aziende nel campo dell’assistenza alla clientela e che, diciamolo, non hanno mai colpito per brillantezza. Anzi, si sono spesso rivelati frustranti per i consumatori. Al contrario, ChatGPT colpisce per le risposte brillanti a (quasi) ogni genere di domanda e per la sua versatilità.

Un’intelligenza artificiale creativa?

ChatGpt rientra nel filone della cosiddetta intelligenza artificiale generativa: strumenti in grado, a partire da qualche semplice istruzione verbale (una domanda, una frase), di creare testi o stringhe di codice software (come nel caso di ChatGpt). Ma sono anche capaci di creare immagini (come fanno Dall-E o Midjourney) e perfino video.

Queste macchine fanno dunque irruzione in un campo finora ritenuto appannaggio esclusivo degli esseri umani: quello della creatività, della produzione di contenuti originali. Creatività e originalità da prendere con beneficio di inventario, dato che software come questi in realtà non creano nulla ex novo limitandosi, si fa per dire, ad attingere a un immenso archivio tramite il quale sono stati addestrati. Questi chatbot combinano le informazioni a loro disposizione creando però qualcosa di relativamente inedito.

Cosa può fare ChatGPT

La schermata iniziale di ChatGPT, in basso il form per formulare le domande – Nursenews

 

Senza addentrarsi troppo in dispute filosofiche su creatività, originalità e rapporto uomo-macchina, cosa sa fare in concreto ChatGPT? Come si usa e cosa possiamo fargli fare? Se volete usare ChatGPT non dovete far altro che andare sulla pagina del chatbot e registrarvi su OpenAI, la società (solo inizialmente non profit) fondata, tra gli altri da Elon Musk e Amazon Web Service (con Microsoft tra i finanziatori). Per accedere si può usare il proprio account Google o Microsoft oppure, in alternativa, creare un nuovo account con nome utente e password.

Dopo la registrazione è possibile usare – almeno per ora – gratuitamente ChatGPT. Non è escluso, anzi, che per il chatbot non ci sia un futuro a pagamento. Da tenere presente che spesso non si riesce ad accedere a ChatGPT a causa dell’altissimo numero di richieste. In quel caso occorre aspettare che torni di nuovo disponibile. C’è anche la possibilità di essere avvisati tramite e-mail.

Una prima domanda

Quando si riesce ad accedere, dopo aver inserito username e password si può cominciare una conversazione. Basta digitare una qualunque domanda nel form bianco. Ad esempio, alla richiesta «Come funzioni?», il chatbot risponde così: «Il funzionamento di un modello di linguaggio come ChatGPT consiste nell’utilizzare una rete neurale artificiale per generare testo in modo autonomo, basandosi su un grande insieme di dati di testo (chiamato corpus di addestramento) che gli è stato fornito durante il processo di addestramento. La rete neurale utilizza una serie di algoritmi di apprendimento automatico per analizzare il corpus di addestramento e “imparare” a generare testo che sembra plausibile e coerente. Quando viene fornito un input di testo, il modello utilizza quello che ha imparato dal corpus di addestramento per generare una risposta plausibile».

Con ChatGPT si può parlare praticamente di tutto, anche per divertirsi a testarlo per scovare eventuali errori (non è difficile trovarne se si è un minimo ferrati in un argomento). Ma il chatbot può fare tante altre cose, come scrivere saggi (per la gioia degli studenti scansafatiche che si sono riversati in massa su Chat GPT per i loro compiti scolastici).

Un chatbot capace di scrivere poesie e canzoni

Il software può scrivere anche lettere di presentazioni per candidarsi a un posto di lavoro, anche se in maniera abbastanza vaga e burocratica. Più informazioni gli daremo, più la sua lettera però sarà dettagliata. Colpisce soprattutto la sua capacità di scrivere poesie o canzoni. Ad esempio gli abbiamo chiesto di scrivere una canzone in grado di essere la “hit” della prossima estate. ChatGPT ha risposto così: «Ecco un esempio di una canzone che potrebbe essere adatta come hit della prossima estate»:

Verse 1:

Siamo qui per divertirci

Con la sabbia tra i piedi

Il sole è alto nel cielo

E la musica è nell’aria

Chorus:

Vieni con me, non perdiamo tempo

Balliamo fino all’alba

Questa è la nostra estate

E non voglio che finisca mai

Verse 2:

Il mare è così blu

E le onde ci portano via

Abbiamo tutto quello che ci serve

Con te accanto a me

Chorus:

Vieni con me, non perdiamo tempo

Balliamo fino all’alba

Questa è la nostra estate

E non voglio che finisca mai

Bridge:

Non voglio pensare al domani

Viviamo questo momento

Perché l’estate è troppo breve

E voglio godermela fino in fondo

Chorus:

Vieni con me, non perdiamo tempo

Balliamo fino all’alba

Questa è la nostra estate

E non voglio che finisca mai

Da notare che il chatbot alla fine della canzone puntualizza: «Questa è solo una idea di base, ovviamente per una vera hit ci vuole un lavoro di produzione, arrangiamento e registrazione ad alto livello». Che dire? Buon divertimento.

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