Bollette gas, perché i prezzi avranno un calo del 35%

Il costo del gas sul mercato europeo cui ci si riferisce, il Ttf di Amsterdam, non è stato mai così basso dall’inizio di dicembre 2021. 

Lo scorso martedì, 17 gennaio, il contratto future di febbraio è giunto a un minimo, ossia a 53 euro/Mwh, per poi tornare un po’ sopra i 59 euro. Questo trend è in discesa da alcuni giorni, quando le quotazioni, che da inizio 2023, si aggiravano sui 77 euro/Mwh, hanno avuto un calo del 25%. Il metano, dunque, parrebbe non rappresentare un’emergenza.

bollette gas-nursenews.it
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Tariffe in calo

Tariffe più basse si stanno rilevando anche sul nostro mercato all’ingrosso, il Psv, che dal mese di ottobre è il parametro su cui si basano i prezzi di Arera per le bollette del gas, che sono mensili e retroattive. Ergo, per sapere i prezzi da pagare a gennaio, coloro che sono in maggior tutela dovranno attendere i primi giorni di febbraio, quando l’Arera ne darà comunicazione.

Volendo fare una previsione azzardata, dopo il pesante aumento dell’ultimo aggiornamento dei prezzi, l’andamento in calo delle tariffe dovrebbe far respirare sul fronte costi ai consumatori da questo mese. Idem per chi ha contratti stipulati nell’ambito del mercato libero.

Il costo all’ingrosso del gas nel nostro Paese nella seconda settimana di gennaio 2023, ossia 70 euro/Mwh, è più basso del 21,2% in confronto al gennaio 2022, quando era di 89,3 euro/Mwh. Il costo medio del gas nei primi 15 giorni di questo mese è stato pari a 69,8 euro/Mwh. Se tale prezzo dovesse essere confermato fino a fine gennaio, la bolletta per il mercato tutelato potrebbe scendere del 35% circa.

Secondo Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’effetto della discesa della tariffa del gas dovrebbe essere quella della riduzione delle bollette.

Che ruolo ha la Germania?

Ma a che cosa è dovuta la tregua dopo quanto occorso ad agosto, quando c’è stato un picco di 342 euro/Mhw? Innanzitutto un inverno che finora si è dimostrato più mite rispetto al previsto e anche a una minor domanda da industrie e consumi privati. Ma sul crollo di queste tariffe ha influito il fatto che gran parte del prezzo è determinato dalla Germania, che dal punto di vista economico è primo in Europa, ma anche per consumo di energia.

La Germania in breve tempo ha creato due rigassificatori, mentre dagli Stati Uniti arriva gas naturale liquefatto. Ci sono depositi molto pieni, per più dell’80% in Europa e anche in Italia gli stoccaggi sono oltre questo grado di riempimento. C’è inoltre l’aiuto delle energie rinnovabili.

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Dunque, il clima mite e ventoso in particolare negli Stati della zona del Mare del Nord e dell’Oceano Atlantico, e un uso maggiore di carbone e lignite hanno consentito all’Ue di trovare un modo alternativo per rimpiazzare il metano.

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