Sciopero benzinai: ultimo tentativo di mediazione del ministero

Chiusura delle pompe oggi alle 19, poi lo sciopero del 26 e 27 gennaio dei gestori. Il ministero è alla terza convocazione delle parti per evitare la serrata, ma non si trovano dei punti in comune per la discussione. 

E’ ancora confermato lo sciopero dei gestori delle pompe di benzina previsto in Italia per il 26 e 27 gennaio con tanto di manifestazione a Roma della associazioni di categoria, che protestano contro i rincari vertiginosi dei costi dei carburanti di queste settimane. Il Governo Meloni sta provando a scongiurare la serrata fino all’ultimo ma le possibilità di annullamento sono poche.

Oggi pomeriggio è prevista una prima serrata per le 19 mentre alle 15 era previsto un incontro presso il ministero delle Imprese e del made in Italy con il titolare del dicastero Adolfo Urso a cui avrebbero dovuto partecipare Faib, Fegica e Figisc-Anisa i si sono collegati però solamente via web. Questo è il terzo tentativo da parte di Urso di evitare il primo sciopero da quando si è insidiato il nuovo esecutivo e trovare una mediazione.

E’ un momento delicato, siamo in attesa tutti della determinazione di tutte le federazioni” hanno affermato alcuni esponenti dei gestori durante i colloqui. “Il governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di ‘trasparenza’ e ‘zone d’ombra’ solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono. Ristabilire la verità dei fatti diviene quindi prioritario, per aprire finalmente il confronto di merito” aggiungono. “Il ministero ha fatto delle proposte per evitare lo sciopero che inizia tra qualche ora. Aspettiamo delle risposte. Hanno ritenuto di esaminarle nel merito quindi aspettiamo” ha invece affermato il ministro Urso prima della riunione.

Il governo non dovrebbe limitarsi a convocare solo i benzinai, ma è necessario un tavolo di confronto anche con i consumatori, che ogni giorno acquistano i carburanti, e tutte le parti coinvolte, al fine di fare finalmente chiarezza sulla questione dei listini alla pompa” fanno sapere dal Codacons, commentando la convocazione. “Che ci siano anomalie sul fronte dei prezzi alla pompa è evidente e oramai assodato – si legge nella nota dell’associazione – ed è assurdo che ancora oggi ci sia chi, invece di tutelare i consumatori, fa il gioco di petrolieri e multinazionali addossando tutte le responsabilità sul governo, che certamente attraverso il rialzo delle accise ha un ruolo sulla formazione dei listini, ma non è autore di speculazioni. Come più volte dimostrato dal totale disallineamento tra quotazioni del petrolio, Platts e andamento dei prezzi alla pompa, anomalie e speculazioni si nascondono nei vari passaggi della filiera della benzina, dove le attività di intermediari e broker influiscono sui listini finali pagati dagli automobilisti” concludono dal Codacons.

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