Multe e tasse non pagate, guida alla rottamazione della cartella esattoriale: ecco come fare

Multe e tasse non pagate, guida alla rottamazione della cartella esattoriale: ecco come fare ad inviare la domanda al sito dell’Agenzia delle Entrate. La procedura è esclusivamente online.

La rottamazione della cartella esattoriale è una misura fiscale che consente ai contribuenti di estinguere il debito con l’Agenzia delle Entrate evitando il pagamento di sanzioni sulle somme dovute, così come il pagamento degli interessi di mora. La “definizione agevolata” è una modalità particolare di rottamazione, che prevede condizioni più favorevoli per i contribuenti, come ad esempio una maggiore percentuale di sconto sul debito residuo o la possibilità di rateizzare il pagamento in un numero maggiore di rate.

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In tal senso, il governo ha lanciato una nuova opportunità per chiudere i conti sulle vecchie cartelle esattoriali non pagate, con sconto di sanzioni, aggi e interessi. Un’opportunità che prende il nome di rottamazione quater, e che viene inclusa nell’ultima legge di Bilancio. L’offerta, che riguarda i carichi affidati alla riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, può essere tuttavia effettuata esclusivamente attraverso una procedura telematica. Vediamo come.

Quali debiti si possono rottamare?

Sono già passati oltre cinque giorni da quando il servizio per richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali è stato attivato sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Ma sono già 65 mila le richieste pervenute alla piattaforma online, inviate dai contribuenti interessati alla procedura quater. I dati in merito a questa “tregua fiscale” sono stati offerti dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, in occasione di un evento organizzato da Il Sole 24 Ore.

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Per gli utenti è possibile rottamare tutti i debiti contenuti in cartelle non ancora notificate, quelli con misure di rateizzazione o sospensione, così come anche quelli già oggetto di una precedente rottamazione, poi decaduta a causa del mancato, tardivo o non sufficiente pagamento di una delle rate. Chi attiva la “definizione agevolata” pagherà solo “le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica”. Escluse dal pagamento, invece, “le somme dovute a titolo di interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio”.

Non rientrano beneficio della “definizione agevolata”, invece, tutti i seguenti carichi:

  •  quelli affidati all’Agente della riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022;
  • somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato;
  • crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
  • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
  • “risorse proprie tradizionali” dell’Ue e l’Imposta sul Valore Aggiunto riscossa all’importazione;
  • somme affidate dagli enti della fiscalità per la riscossione a mezzo avvisi di pagamento (cosiddetti GIA);
  • carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato che non hanno provveduto all’adozione di uno specifico provvedimento entro entro il 31 gennaio 2023, così da ricomprendere gli stessi carichi nell’ambito applicativo della misura agevolativa.

Guida alla rottamazione della cartella esattoriale

Ma come si fa per inviare la propria domanda? Tale procedura, si sottolinea, può essere effettuata esclusivamente online, accedendo dall’area pubblica del sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Tutti gli interessati dovranno trasmettere la richiesta entro e non oltre il 30 aprile 2023. I contribuenti possono pagare i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche nel caso in cui sono stati esclusi dalle precedenti “rottamazioni”.

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All’utente sono messe a disposizione due modalità alternative per presentare la domanda: una in area riservata, attraverso la quale è possibile accedere con le credenziali credenziali Spid, Cie e Carta Nazionale dei Servizi; una in area pubblica, dove però è richiesto di compilare un apposito modulo e di allegare un documento di riconoscimento valido. In ogni caso, basterà accedere alla sezione dedicata alla “Definizione agevolata”. Una volta entrati nella sezione, sarà possibile compilare il modulo di richiesta, facendo attenzione ad inserire correttamente tutti i dati richiesti. Sarà inoltre possibile indicare il numero di rate entro il quale si è disposti a saldare – inserendo, però, fino a un numero massimo di 18 rate. All’utente verrà chiesto di inserire il recapito presso il quale verranno inviate tutte le comunicazioni successive. Presso il domicilio selezionati verranno infatti inviati la successiva comunicazione di Ader così come anche il piano dei versamenti.

Al momento della trasmissione, bisognerà poi inserire un indirizzo e-mail attualmente in uso. Il portale invierà all’indirizzo selezionato una prima comunicazione, con all’interno un link da convalidare entro le 72 or successive. Se la convalida non verrà effettuata entro tale termine, il link scadrà e la domanda verrà conseguentemente annullata. Dopo aver provveduto alla convalida, il sistema invierà allo stesso indirizzo una seconda mail, con la qualche confermerà la presa in carico della domanda. Inoltre, verranno riportati il numero identificativo della pratica e il riepilogo dei dati inseriti. Nel caso in cui tutta la documentazione inviata dall’utente risultasse corretta, il portale invierà una terza mail contenente la ricevuta di presentazione della domanda.

Per sapere se la richiesta è stata poi accolta, l’Agenzia delle Entrate invierà entro il 30 giugno 2023 una comunicazione in cui renderà noto l’esito della trasmissione. Nel caso di una domanda respinta, verranno indicate tutte le relative motivazioni a corredo. Nel caso in cui la richiesta viene accolta, l’Agenzia invierà una comunicazione all’utente ricapitolando a quanto ammontano le somme dovute con la rottamazione quater, fornendo le date di scadenza dei pagamenti, i moduli di pagamento precompilati, le informazioni in merito alla procedura che permette di domiciliare i  versamenti sul proprio conto corrente.

L’utente che si vede accolta la richiesta, dovrà dunque procedere ad effettuare i pagamenti secondo quanto indicato dalla comunicazione ricevuta. Ma come si fa a pagare? In questo caso, sarà possibile farlo sia tramite servizi online che recandosi di persona nei centri autorizzati. Tra i metodi di pagamento accettati vi sono quindi App Equi Click, home banking, sito Agenzia Entrate, domiciliazione sul conto corrente, sportelli bancari, uffici postali, ricevitorie, sportelli bancomat (ATM) e Postamat. Attenzione però: è bene sottolineato che il mancato o insufficiente pagamento, così come anche il ritardo (superiore a cinque giorni) nel pagare anche solo una delle rate fa decadere l’agevolazione.

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