Pace fiscale: come fare per non pagare le multe arretrate

Con la nuova sanatoria prevista dalla tregua fiscale c’è più di una via per non pagare nulla, tra stralcio, rottamazione quater e ricorsi. 

Con la nuova manovra di Bilancio 2023 ha trovato attuazione il principio della “pace fiscale”. In pratica la cosa si è concretizzata con la cancellazione automatica dei debiti inferiori ai mille euro, incluse le multe arretrate, se si tratta di cartelle iscritte a ruolo relative a un lasso di tempo circoscritto.

Come dicevamo, lo stralcio delle cartelle va compreso nella più ampia strategia di una pace fiscale tra Stato e cittadini, al cui interno rientra anche la possibilità di “rottamare” i propri debiti. Vale a dire, in pratica, pagarli a rate potendo godere di un sostanzioso sconto sulle sanzioni.

Per quel che riguarda le multe c’è però da fare un discorso a parte. Entro la fine del mese scorso, cioè entro il 31 gennaio 2023,i Comuni avevano tempo di decidere se dare il via libera allo stralcio delle cartelle. C’è anche una strada alternativa a disposizione: chiedere, entro la fine del mese di aprile, di poter accedere alla rottamazione. Infine, resta sempre aperta, in alcuni casi, la strada del ricorso. Bisogna però essersi prima accertati che per la multa non sia scattata la prescrizione.

Multe arretrate, cosa fare se il Comune non stralcia le multe?

Se applicare o meno lo stralcio dei debiti sotto i mille euro di importo è una scelta che spetta a Comuni e Province. Che avevano tempo fino al 31 gennaio 2023 per comunicare come intendevano muoversi a questo riguardo. Dunque la prima cosa che bisogna fare è verificare se l’ente creditore ha adottato e pubblicato la delibera ad hoc. Si può controllare direttamente anche visitando il sito del proprio Comune di residenza.

Certo, se teniamo conto che buona parte delle entrate comunali si basano proprio sul pagamento delle multe è facile immaginare – per il principio andreottiano che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca – che non ci sarà la coda di Comuni che hanno aderito allo stralcio. Al debitore in ogni caso resta ancora una carta in mano da giocare: la possibilità di fare domanda – entro il 30 aprile 2023 – per la rottamazione quater.

In questa maniera l’automobilista sanzionato potrà godere dei medesimi benefici dello stralcio: azzeramento degli importi diversi dalla sorte capitale (compreso l’aggio di riscossione, eccezione fatta per le spese sostenute per notificare oltre che delle eventuali spese per le procedure esecutive).

Come si fa domanda per la rottamazione quater

Si può fare domande per aderire alla definizione agevolata solamente online. Per presentarla bisogna ricorrere al servizio disponibile direttamente nell’area pubblica del sito internet dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per fare la domanda per la rottamazione quater si può procedere in due modi: dall’area privata e da quella pubblica. Non serve inserire credenziali di accesso nel caso in cui si scelga la modalità «online in area pubblica».

All’interno della sezione “Definizione agevolata” c’è un apposito form da compilare. A questo punto bisogna:

  • inserire i numeri identificativi delle cartelle/avvisi da includere nella domanda di adesione alla definizione agevolata;
  • specificare il numero di rate in cui si vuole pagare l’importo dovuto;
  • indicare il domicilio al quale entro il mese di giugno dovrà essere inviata la comunicazione delle somme dovute.

Occorre anche indicare un indirizzo di posta elettronica al quale sarà inviata la ricevuta di avvenuta presentazione della domanda. Inoltre va allegata una documentazione di riconoscimento.

Invece chi presenta domanda dalla propria area privata deve accedere le credenziali Spid, Cie e Carta Nazionale dei Servizi. Dopodiché non dovrà fare altro che compilare il form e indicare quale cartella o avviso vuole inserire nella domanda di rottamazione.

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