Test per medicina 2023: ecco le date

Il ministero ha reso disponibili le date in cui effettuare i test per l’accesso ai corsi di Medicina. Da quest’anno sarà possibile procedere anche in modalità on-line, nel frattempo si ragiona sulla possibilità di aumentare i posti e addirittura di cancellare il numero chiuso per gli studenti che vogliono intraprendere questo percorso di studi. 

Sono state rese disponibili le nuove date per effettuare i test per l’accesso ai corsi universitari in Medicina per il 2023 nella sessione inaugurale della nuova prova che si svolgerà in modalità TOLC (Test OnLine CISIA) a partire da quest’anno.

Le date indicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono dal 13 al 22 aprile 2023 per il primo periodo e dal 15 al 25 luglio 2023 per il secondo periodo. Per procedere è necessario iscriversi sul portale Cisia e richiedere la prenotazione per la prima prova indicando la sede e la data di svolgimento del primo esame. E’ anche possibile richiedere di svolgere il test in modalità TOLC-MED e il TOLC-VET in una qualunque sede universitaria.

Quello della modalità on-line è una novità assoluta di quest’anno ma prevede una serie di indicazioni da seguire. Nel bando del ministero si legge infatti: “Ai fini dello svolgimento delle prove TOLC, gli Atenei definiscono, nel rispetto del calendario stabilito dal Ministero e delle ulteriori prescrizioni in merito, le modalità di svolgimento dei TOLC e, in particolare, gli adempimenti per l’accertamento dell’identità dei candidati e gli obblighi degli stessi nel corso dello svolgimento delle prove, dandone adeguata pubblicità mediante appositi avvisi“.

SUPERARE IL NUMERO CHIUSO?

Le novità però potrebbero non finire qui. La ministra Anna Maria Bernini ha dichiarato infatti di voler aumentare il numero di posti disponibili per Medicina e di voler superare il problema del numero chiuso per rimediare al problema della carenza di personale sanitario nel nostro Paese. “Oggi il tasso di occupazione dei laureati in Medicina è superiore all’83 per cento, mentre è molto basso il tasso di abbandono: il 2 per cento degli studenti lascia nel passaggio dal primo al secondo anno” ha dichiarato la ministra.

L’OPINIONE DELL’ESPERTO

Ma aggiunge Ludovico Callerio, Co-Founder e CEO di Testbusters che si occupa di formare coloro che vogliono accedere ai corsi universitari,  che “Quello che osserviamo in misura sempre maggiore è che una volta laureati i nuovi medici possono lavorare in vari ambiti al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale. La programmazione degli accessi alle facoltà mediche, almeno negli ultimi 10 anni, non ha sufficientemente tenuto conto dei cambiamenti in atto sotto questo profilo, risultato di un contesto professionale che sta cambiando velocemente. Secondo le nostre stime circa il 5-7% degli studenti ogni anno sceglie o almeno sperimenta altri percorsi professionali (in libera professione, come medical advisor o altro). A questo dobbiamo aggiungere il tema degli abbandoni“. 

“Se è vero che solo il 2% degli iscritti lascia dopo il primo anno, è anche necessario prendere in considerazione il dato di chi abbandona negli anni successivi e dei fuori corso, per riuscire a prevedere quanti medici potranno effettivamente entrare nel SSN, quindi pianificare adeguatamente gli accessi” continua Calliero. “L’aumento del numero di posti disponibili in queste facoltà, a cui già assistiamo da alcuni anni, per essere efficace, dovrà quindi tenere attentamente conto delle prospettive professionali di chi si iscrive oggi a questi corsi, non riducibili ai soli impieghi all’interno del SSN, e del reale numero di persone che conclude i propri studi ogni anno”.  

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