I costi del divorzio: c’è una novità che devi assolutamente conoscere

La fine di un matrimonio è un lutto da elaborare, ma quali sono i costi del divorzio da affrontare? C’è un metodo per risparmiare.

I coniugi che intendono porre fine al loro matrimonio hanno diverse opzioni a disposizione. Ma c’è un’importante novità che bisogna assolutamente conoscere.

I costi del divorzio
Nursenews

A partire dal 1 marzo entrerà in vigore una nuova regola voluta da Marta Cartabia, Ministro della Giustizia durante il governo Draghi. Si tratta di un’importante semplificazione delle procedure processuali che riguardano la separazione e il divorzio.

Prima, però, di conoscere la novità che entrerà in vigore a breve, diamo un’occhiata agli attuali costi da affrontare.

I costi del divorzio: non solo dolore, anche denaro

Oltre al dolore per il fallimento di un matrimonio, quando si decide di divorziare occorre affrontare i relativi costi. Sono anni che l’ordinamento giuridico italiano ammette la possibilità di porre fina ad un accordo coniugale. Tuttavia, la procedura prevede un’assistenza legale, che sia in grado di orientare le parti nella causa civile o nella negoziazione.

Sebbene ogni professionista abbia le sue tariffe, il procedimento civile in sé per sé ha un costo che si aggira sui 4mila euro. Dunque, la suddetta cifra è la somma di denaro media dalla quale si parte, fermo restando che ogni avvocato ha l’opportunità di aggiungere altre voci di costo in base alle circostanze.

Tuttavia, vi è la possibilità di risparmiare eseguendo un divorzio consensuale. Ad oggi, questa è la forma di divorzio più economica, in quanto il legale rappresentate è tenuto a redigere solo l’atto di ricorso in cui è contenuta la volontà dei coniugi. Per questo motivo, il costo di un divorzio consensuale è di circa 2.000 euro.

Se, invece, il procedimento giudiziale è lungo e articolato, i costi del divorzio non possono fare altro che lievitare. In questi casi, si possono toccare somme che possono sfiorare i 10.000 euro.

Fermo restando che, l’ordinamento giuridico italiano prevede la possibilità di avvalersi del gratuito patrocinio, in presenza di determinate condizioni reddituali.

Per sintetizzare, i costi di un divorzio sono dati dalla somma delle seguenti voci:

  • contributi unificato di 43 euro per il divorzio consensuale e di 98 per il divorzio giudiziale;
  • spese processuali;
  • eventuale risarcimento al coniuge;
  • assegno divorzile e mantenimento.

Semplificazione della procedura divorzile: che novità!

A partire dal 1 marzo 2023 sarà possibile ridurre in modo significativo i tempi per il divorzio. La novità entrerà in vigore il primo girono di marzo ed è stata voluta da Marta Cartabia.

Così facendo tutta la procedura del divorzio diventa più snella e rapida: dopo 3 giorni dal deposito del ricorso dovrà essere fissata un’udienza. In ogni caso, l’udienza non può avvenire oltre 90 giorni, lasso di tempo durante il quale avverrà uno scambio di memorie tra le parti. Inoltre, il giudice avrà la possibilità di prendere provvedimenti per quanto riguarda i minori, in presenza di situazioni di pericolo.

A partire dal 1 marzo 2023, sarà possibile presentare contemporaneamente domanda di separazione e di divorzio. Inoltre, la causa non dovrà più essere costituita da due fasi: presidenziali e istruttoria.

Infine, tra le novità introdotte è prevista la presentazione di un piano genitoriale che dovrà essere consegnato al giudice. Si tratta di un documento con il quale i coniugi devono indicare in che modo intendono prendersi cura della prole. In questo modo, il giudice avrà la possibilità di sanzionare il genitore che, dopo aver firmato e accettato il suddetto patto, non rispetta l’accordo assunto.

È, poi, previsto anche un risarcimento dei danni per coloro che omettono informazioni relative alla propria condizione patrimoniale ed economica. Ad esempio nel caso in cui uno dei due coniugi dichiari di essere in una condizione economica inferiore rispetto a quella reale, con lo scopo di influire sul valore del mantenimento.

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