Nuovi bonus in arrivo da 150 e da 200 euro: per quali lavoratori?

Ci sono nuovi bonus in arrivo del valore di 150 e 200 euro che si vanno ad aggiungere a quello di 350 euro già previsto per il mese di marzo.

Il governo ha messo a disposizione diversi aiuti in favore di numerose categorie di lavoratori. Sono in arrivo nuovi bonus del valore di 150 e 200 euro. I benefici sono previsti già per il mese di marzo.

 Nuovi bonus in arrivo: aumenti in busta paga
Nurese news – Nuovi bonus in arrivo

E così a marzo 2023, gli stipendi di molti lavoratori lieviteranno per effetto di specifici bonus. Si tratta dell’ennesimo aiuto in favore di lavoratori dipendenti, che arriverà per effetto della nuova riforma del lavoro, a cui sta lavorando il governo Meloni.

Di fatto, l’esecutivo di centro-destra, attualmente al potere, oltre a lavorare sulla riforma fiscale che porterà ad una riduzione degli scaglioni da 4 a 3, si sta occupando anche della riforma del lavoro con l’introduzione di bonus che provocherebbero un aumento nella busta paga di determinate categorie di lavoratori.

Tali aumenti andranno ad affiancarsi ad altri bonus già operativi e riconosciuti per il mese di marzo 2023.

Nuovi bonus in arrivo: scopriamo di cosa si tratta

La riforma del lavoro a cui sta lavorando il governo Meloni porterebbe all’introduzione di un bonus produttività. La proposta è stata avanzata da Confindustria ed è stata approvata dal Governo che intende inserire nella riforma il suddetto beneficio, con lo scopo di incentivare la produttività delle aziende.

Inoltre, tramite l’introduzione del bonus produttività si riuscirebbe anche ad implementare la competitività, dando un’importante spinta all’economia italiana.

Con l’introduzione del bonus produttività è prevista anche una riduzione delle tasse sui premi in questione, ma anche sugli straordinari e sulle indennità per le aziende. La detassazione è prevista anche per i datori di lavoro virtuosi che assumono e che investono per incrementare la produttività.

Ci sarà poi un secondo bonus che riguarda la formazione. In questo caso la proposta arriva dal ministro delle PA Paolo Zangrillo. Si tratta di un premio legato a corsi di formazione che coinvolgono il personale statale. Lo scopo del bonus è quello di incentivare la valutazione individuale dei lavoratori.

Ad oggi, non si conosce ancora l’importo del bonus di formazione e in che modo contribuirà ad incrementare lo stipendio mensile dei lavoratori. Sebbene l’iniziativa proposta dal Ministro Zangrillo riguardi gli statali, c’è l’intenzione di estendere quest’opportunità anche i lavoratori dipendenti privati.

Il bonus di marzo: 350 euro in busta paga

In attesa che la riforma del lavoro venga definita con chiarezza, per il mese di marzo 2023 è previsto un bonus di 350 euro. Il beneficio è indirizzato in favore di determinate categorie di lavoratori, in particolare si tratta di due bonus di 150 e 200 euro. Il beneficio economico è indirizzato in favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti che non sono titolari di partita IVA. Inoltre, avranno la possibilità di accedere al bonus anche i collaboratori, i dottorandi di ricerca e di assegnisti che non risultano iscritti alla Gestione separata.

Queste categorie di lavoratori, che lo scorso anno sono stati esclusi dai benefici, riceveranno un bonus complessivo di 350 euro, accreditato direttamente sul conto corrente.

All’interno delle buste paghe dei lavoratori del settore terziario, del commercio e della grande distribuzione sarà inserita la seconda tranche di pagamento del bonus di 350 euro. Di fatto, queste categorie di lavoratori avevano ricevuto il bonus da €200 nella busta paga di gennaio 2023. A marzo riceveranno la differenza, ovvero 150 euro.

Come se non bastasse, per i lavoratori del settore terziario, del commercio e della grande distribuzione, a partire dal mese di aprile 2023, scatterà l’aumento strutturale di €30 in busta paga. L’aumento sarà riconosciuto solo in favore dei dipendenti inquadrati nel quarto livello. Fermo restando che sono previsti ulteriori aumenti, anche agli altri livelli di inquadramento degli stessi settori.

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