Approvato il Ddl Anziani, il governo promuove la coabitazione solidale: di cosa si tratta

Con il nuovo Ddl anziani appena approvato, il governo si prefigge di promuovere la coabitazione solidale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i progetti già attivi nel nostro paese. 

Nessun voto contrario si è registrato nelle scorse settimane alla Camera dei Deputati, contro l’approvazione del nuovo Ddl anziani. Si tratta di un decreto con cui il governo guidato da Giorgia Meloni si impegna ad applicare una serie di misure che possano aiutare e supportare tutti i cittadini più anziani della nostra nazione. 

ddl anziani
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Come ha spiegato subito dopo il voto la Ministra per il Lavoro e le Politiche Sociali Marina Calderone, si tratta di un disegno di legge che si propone di rinforzare in modo significativo tutto il welfare destinato a questa fascia della popolazione che spesso, proprio a causa dell’età avanzata, si ritrova a dover fare i conti con problemi e difficoltà sconosciuti ai cittadini più giovani. 

La stessa Calderone ha affermato in merito che l’intento è quello di “promuovere il benessere delle persone anziane e mettere le famiglie in condizione di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale durante la terza età della propria vita e gli inevitabili costi correlati, in particolare nel caso di non autosufficienza”. 

DDl anziani, quale sono le principali novità contenute nel decreto

E infatti ci sono diverse novità contenute in questo decreto, a partire dalla creazione e promozione di un nuovo servizio pubblico per l’assistenza domiciliare agli anziani, un tema forse troppo spesso trascurato dai precedenti governi. Non mancano poi interventi per supportare economicamente anche i caregiver di anziani molto avanti con l’età, e affetti spesso da patologie invalidanti che li portano a dover avere bisogno e necessità di cure e aiuti dall’esterno. 

Nel nuovo decreto poi, viene anche prevista la sostituzione dell’indennità di accompagnamento a cui ha diritto questa categoria, con un nuovo assegno universale per tutti gli anziani non autosufficienti. Questi oltretutto, se le modifiche diventeranno effettive, potranno anche scegliere se ricevere questo contributo economico in denaro, o invece richiedere il pagamento di uno dei tanti servizi di cura della persona di cui si può avere bisogno. 

l governo si impegna a creare entro il 2024 il Comitato Interministeriale per la Popolazione Anziana: di cosa si tratta

Nel nuovo Ddl Anziani viene poi sancita anche la prossima creazione di un nuovo Comitato Interministeriale per la Popolazione Anziana. Il suo scopo sarà quello di gestire e pianificare i vari interventi di sostegno e welfare verso questa fascia della popolazione. Per quanto riguarda la sua applicazione, viene previsto che entro la data ultima del 31 Gennaio del 2024, devono necessariamente essere approvate anche delle altre iniziative per promuovere l’inclusione sociale e l’invecchiamento attivo, con la creazione di piani di assistenza personalizzati, e dunque pensati sulle specifiche difficoltà con cui si confronta questa categoria.

Questo disegno di legge si propone dunque di mettere in campo delle misure che possano realmente aiutare i più anziani a sentirsi supportati e meno soli nel loro quotidiano. E tra le varie iniziative presentate nel decreto, c’è n’è una in particolare che potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per il nostro paese. 

Nel decreto infatti viene anche messo nero su bianco la promozione della coabitazione sociale tra persone anziane e non, in ambienti già esistenti come possono essere le case famiglia o condomini solidali. Lo stato italiano dunque si propone di potenziare questa rete, favorendo l’ingresso degli anziani in questi progetti. La solitudine in cui spesso vivono infatti queste persone, nei casi in cui non hanno figli o una famiglia alle spalle, danneggia queste persone tanto quanto una patologia fisica. 

Che cos’è la coabitazione solidale? IL progetto portato avanti dall’associazione Auser

E difatti, di progetti di coabitazione solidale in Italia ne esistono diversi, tutti promossi da associazioni no-profit di volontariato. Uno dei più interessanti è quello portato avanti dall’associazione Auser, Volontariato Abitare Solidale. 

Si tratta di una Onlus nata nel 1989 e riconosciuta formalmente dallo stato italiano come Ente Nazionale regolarmente iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale. Sono diversi i progetti aperti sul territorio che si occupano di creare e promuovere l’abitazione solidale per i più anziani. 

Queste iniziative si rivolgono in primo luogo a proprietari ed affittuari, in particolare anziani che vivono da soli, e che non riescono più a gestire la loro vita in autonomia man mano che l’età avanza. Ma anche nuclei familiari che non riescono a prestare una cura continua e assistita ai membri più anziani della famiglia. 

Grazie al supporto dell’Auser, viene offerta la possibilità di ospitare persone che possano contribuire alle cure ordinarie della persona più anziana in difficoltà. 

Chi può ospitare e chi può essere ospitato, come funziona il progetto di coabitazione solidale Auser

Che tipologia di ospiti prevede questo progetto?

Si possono ospitare famiglie e individui che si trovano a rischio povertà e che possono, aderendo a questo progetto, avere a disposizione una stanza senza pagare l’affitto, ma donando in cambio invece la propria assistenza all’anziano. Ma possono anche essere studenti e lavoratori in cerca di soluzioni abitative alternative e che promuovano l’integrazione sociale. 

E in alcuni casi, può anche trattarsi di donne vittima di violenza, e che, come purtroppo spesso accade, decidono di non denunciare in quanto convivono con un fidanzato violento, e hanno paura di restare senza abitazione se denunciano. A questa categoria viene dunque anche offerta la possibilità di utilizzare l’abitazione solidale come “rifugio” e progetto di rinascita verso una nuova vita. L’intero progetto di abitazione solidale messo in campo da Auser, ha come primo scopo di favorire e aumentare le relazione tra persone. 

Lo scopo dunque non è tanto quello di trovare una mera sistemazione ad una persona, che può ricambiare attraverso la cura e l’assistenza, soddisfando così un mero bisogno “funzionale”.

Il vero obiettivo è invece quello di creare e favorire l’integrazione e il dialogo tra queste persone che si ritrovano a vivere insieme all’interno dei progetti di coabitazione solidali, per rafforzare una rete di protezione sociale, che negli ultimi decenni nel nostro paese, si è progressivamente indebolita.

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