Pensione casalinghe, ma è davvero conveniente? La risposta ti sorprenderà

La pensione delle casalinghe è uno strumento Inps davvero conveniente? Permette di maturare al raggiungimento dei requisiti, un assegno pensionistico soddisfacente nell’importo? Vediamo insieme di cosa si tratta e quanto può essere conveniente aderire al fondo Inps. 

Anche casalinghe e casalinghi hanno diritto a poter ricevere la pensione di vecchiaia nel momento in cui raggiungono il requisito anagrafico ordinario dei 67 anni di età? Di primo impatto, un cittadino potrebbe rispondere di no. 

La pensione erogata dall’Inps a chi raggiunge l’età di fine lavoro, spetta soltanto a chi è riuscito a raggiungere e versare un numero minimo di contributi nel corso della sua carriera professionale. Sembra quasi un controsenso che l’assegno pensionistico possa essere destinato anche a chi invece, non ha mai potuto svolgere un lavoro contrattualmente definito

pensione casalinghe
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Ma in realtà, esiste anche per questa categoria la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia. 

Pensione Casalinghe e Casalinghi, come funziona il fondo pensione speciale Inps

Si tratta infatti di una possibilità che l’Inps ha concesso a questi contribuenti, attraverso la creazione, nell’ormai lontano 1997, del Fondo Pensione per Casalinghe e Casalinghi. Un fondo istituito con il chiaro obiettivo di attivare una nuova forma di tutela previdenziale anche per questa categoria. 

Ma come funziona nello specifico l’adesione? Una volta che si è iscritti al fondo, il cittadino dovrà a quel punto versare dei contributi che gli permetteranno in seguito di maturare la pensione di vecchiaia. L’importo che si può erogare mensilmente è privo di vincoli. Il contribuente può anche decidere ad esempio di versare cifre minime. Naturalmente, in questo caso avrà un assegno molto basso al raggiungimento dell’età pensionabile. 

E per quanto non siano previsti limiti sulla quota minima da versare ogni mese al fondo, va però anche precisato che sotto la cifra di 25,82 euro mensili, l’Inps non accredita il mese completo di contributi. Altrimenti il conteggio sarà minore e non comprenderà l’intero mese. Tutti i contributi che il cittadino versa in questo fondo speciale, vengono oltretutto registrati dall’Istituto di Previdenza Sociale come deduzioni fiscali esigibili in sede di dichiarazione dei redditi. Nel momento in cui si completa l’iscrizione, e si inizia a versare mensilmente una somma che l’Inps tramuterà in contributi per la pensione, ci sono però limiti anagrafici entro cui non si può ricevere l’assegno in nessun caso. 

Attenzione ai vincoli anagrafici, ecco quando si potrà richiedere l’assegno

Il primo di questi vincoli, è rappresentato dal minimo anagrafico dei 57 anni di età richiesto per l’attivazione dell’assegno pensionistico per casalinghe e casalinghi. Prima del raggiungimento di questo requisito infatti, non è possibile per questa categoria accedere alla pensione di vecchiaia, indipendentemente dall’entità dei contributi versati negli anni. Inoltre, la sua attivazione sarà possibile solo nei casi in cui l’importo dell’assegno, sia superiore di almeno una volta, la cifra minima percepita con l’assegno sociale. In tutti gli altri casi, il diritto all’assegno potrà scattare soltanto al compimento dei 65 anni di età e non prima. 

Pensione casalinghe, i contributi possono essere versati tramite bollettino postale

I contributi  per il Fondo Pensione Casalinghe e Casalinghi possono essere versati esclusivamente attraverso il bollettino postale. Il minimo previsto per legge affinché si attivi l’anno contributivo è di 310 euro. 

Una cifra che costituisce la somma dei 25,82 euro al mese che servono affinché l’Inps consideri il mese contributivo nel suo intero. Se si versa una somma che risulta superiore a questa, tutta la parte eccedente potrà essere utilizzata per incrementare nel tempo la cifra finale che spetterà sull’assegno, ma non sarà invece cumulabile per l’anno successivo. 

La domanda per iscriversi al fondo pensione può essere presentata online, accedendo al sito istituzionale dell’Istituto di Previdenza mediante le credenziali SPID, CNS o CIE. Il cittadino ha anche la possibilità di sbrigare l’apertura di questa pratica chiedendo aiuto al contact center dell’istituto al numero gratuito su rete fissa 803164 o in alternativa, al numero da mobile a pagamento 06164164. 

Si tratta di una scelta conveniente? Facciamo una simulazione per comprendere meglio

Ma si tratta di una scelta davvero conveniente? È possibile senza versare cifre astronomiche ogni mese, che una casalinga tramite questo fondo Inps, possa ottenere, al raggiungimento dei requisiti, un assegno pensionistico dignitoso nell’importo?  Il calcolo della pensione avviene tenendo conto in primo luogo del montante retributivo, ovvero la somma totale dei contributi versati negli anni. A questo, va poi applicato il cosiddetto coefficiente di trasformazione. 

Si tratta di una percentuale che va applicata al montante, per ottenere il risultato finale, e che tiene conto dell’età anagrafica al momento della richiesta. Si tratta di un’aggiunta nata per rendere poco conveniente la cifra che si riceva dalla pensione, se la si riceve in un’età considerata ancora “giovane”. La percentuale del coefficiente di trasformazione si alza progressivamente con l’età. Facciamo adesso un esempio che può permetterci di comprendere meglio quanto abbiamo appena spiegato. Supponiamo che un cittadino, che ha fatto il casalingo per tutta la vita, ma in accordo con la moglie lavoratrice, decide di iscriversi giovanissimo al fondo pensione dedicato INPS, per poter così maturare la pensione nel momento in cui invecchia. 

Ammettiamo adesso che questa persona, arrivata al compimento di 61 anni di età, abbia maturato un montante contributivo di 60mila euro. Andando a consultare la tabella Inps che elenca le percentuali di coefficiente di trasformazione in relazione all’et, possiamo in primo luogo constatare che per 61 anni di età, il coefficiente di trasformazione da applicare sarà pari al 4,796%. 

A questo punto, l’operazione finale che ci resta da compiere è molto semplice, per capire quando questo cittadino andrà a percepire di pensione. Bisogna infatti considerare il 4,796% dei 60mila euro maturati come montante contributivo. Il 4,796 per cento di 60 mila euro è pari  2877.6 euro anni. A questo punto basta dividere questa cifra per i 12 mesi dell’anno.  

2877.6: 12 = 239.8

Questa la quota di assegno mensile che avrà maturato il contribuente arrivato a 61 anni di età e con un montante contributivo di 60 mila euro. Una cifra che può però far venire qualche dubbio sull’effettiva convenienza di questo fondo. Avere a disposizione poco più di duecento euro al mese, dopo aver versato una cifra così importante di contributi negli anni, non sembra l’opzione migliore per i cittadini. 

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