Un bugiardo potrebbe essere accanto a te: il segnale inconfondibile per scoprirlo

Capire se una persona sta dicendo una bugia è possibile, basta non sottovalutare questo segnale. Ecco di quale si tratta.

Un recente studio scientifico ha evidenziato quale segnale prendere in considerazione per capire se una persona mente o meno. Ma di quale si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

donna con naso lungo
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Fatti raccontare più volte come è andata, forse ti avvicinerai alla versione giusta. Soltanto i grandi bugiardi hanno una memoria rispettabile“, afferma Dino Basili. Quante volte, in effetti, ci è capitato nel corso della vita di voler capire se una persona sta mentendo,

A partire dal modo di muoversi fino ad arrivare al tono di voce, sono tanti gli elementi che puntualmente cerchiamo di tenere in considerazione per capire chi è il Pinocchio della situazione. Ebbene, proprio in tale ambito, pertanto, vi interesserà sapere che vi è, secondo la scienza, un segnale in particolare da non sottovalutare. Ma di quale si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Bugia, come capire chi è il Pinocchio della situazione, il segnale da non sottovalutare: ecco di quale si tratta

Grazie ad una nuova ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Human Behavior, è stato scoperto quale sia il segnale che permette di scoprire chi mente. Il tutto con una precisione pari quasi all’80%. Ma di quale si tratta? Ebbene, secondo il team di ricerca, guidato da Bruno Verschuere, professore associato di psicologia forense presso l’Università di Amsterdam, bisogna fare affidamento su un determinato tipo di approccio.

Ovvero valutare quanti dettagli vi sono nella storia raccontata dal nostro interlocutore. Per arrivare a tale risultato hanno svolto una serie di studi chiedendo a ben 1.445 persone di valutare l’accuratezza delle dichiarazioni scritte e video di due gruppi di studenti. Ad uno di questi è stato chiesto di rubare un compito da un armadietto, mentre al secondo gruppo di passare mezz’ora nel campus. In seguito i componenti di entrambi i gruppi hanno dovuto dichiarare di aver trascorso mezz’ora nel campus.

Una volta sottoposto questi resoconti ai partecipanti alla ricerca, quest’ultimi hanno all’inizio riscontrato delle difficoltà a capire chi dicesse la verità o la bugia. Quando, però, è stato loro chiesto di controllare “la quantità di dettagli (descrizioni di persone, luoghi, azioni, oggetti, eventi e la tempistica degli eventi)” e “il grado in cui il messaggio sembrava completo, concreto, sorprendente, o ricco di dettagli“, la situazione è cambiata. In questo modo, infatti, sono riusciti fino al 79% dei casi a capire chi mentisse.

A tal proposito Verschuere  ha sottolineato come: “Sicuramente ci vuole un po’ per abituarsi. Può sembrare molto contro intuitivo ascoltare semplicemente ciò che le persone dicono e non prestare attenzione a tutti gli altri segnali, come il modo convincente o emotivo con cui qualcuno racconta la propria storia. Le persone che dicono la verità possono fornire una descrizione ricca di un evento, perché l’hanno realmente vissuto, ma anche i bugiardi possono comunque indicare dettagli, aumentando però il rischio di essere scoperti”.

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