Trovano in un fienile l’auto dei divi: ora vale un’autentica fortuna (FOTO)

L’avevano trovata tra sporco e polvere in un capannone. Ecco il destino di un’auto appartenuta a personaggi come Picasso e Stirling Moss.

Al suo volante si sono messi nomi altisonanti come la diva hollywoodiana Ava Gardner, il pittore Pablo Picasso, il mitico batterista dei Beatles Ringo Starr e l’indimenticato pilota di F1 Stirling Moss. Ma l’elenco di vip che l’hanno posseduta è davvero lunghissimo. Stiamo parlando di una rara Facel Vega HK 500 immatricolata nel 1960. Una vettura extra lusso e dal grande fascino, che il prossimo 26 aprile verrà battuta all’asta dall’inglese H&H nel contesto di un evento organizzato ai Pavilion Gardens di  Buxton.  La particolarità di questa vettura sta nel fatto che a dispetto di un passato glorioso, ad un certo punto nessuno l’ha più voluta. Ed infatti è stata ritrovata in stato di abbandono in un garage del Derbyshire, in Inghilterra. Mettendola in vendita la speranza è quella che possa essere ristrutturata e rimessa su strada. La carrozzeria è infatti rimasta intatta e anche i rivestimenti grigi originali non hanno subito danni.

Facel Vega HK 500
Facel Vega HK 500 (H&H Auctions Official)

Auto abbandonata, qualche pillola di storia

Perfettamente in linea con l’idea di automobili di gradi dimensioni che aveva il progettista ufficiale della Casa produttrice francese Facel Vega, la HK 500 venne realizzata in maniera artigianale dal 1958 al 1961 con l’obiettivo di competere alla pari con altri modelli eleganti per una clientela sofisticata. Ed effettivamente riuscì a lottare alla pari con marchi blasonati e i loro modelli dell’epoca, nello specifico la Maserati 3500 GT, la Ferrari 250 Gte e l’Aston Martin DB4. Gli esemplari usciti dalla fabbrica transalpina furono in totale 490. 98 dei quali andarono nel Regno Unito. Sempre stando a quanto diffuso dal Facel Vega Car Club la macchina che andrà all’incanto ha come numero di telaio BP4, originariamente rifinita in Brunswick Blue, era stata acquistata inizialmente dal presidente della Magnatex Ltd, W.E. O’Shei, che la fece registrare come “WO 2”  nel luglio 1960. Successivamente, passò ad un proprietario terriero di Wormsley Park, e quindi ancora ad un collezionista londinese che la comprò nel 1967 per trasferirla nel Galles del Nord. Ad oggi non è dato sapersi in quale occasione sia stata ceduta all’ultimo proprietario, prima di finire nel dimenticatoio per una cinquantina d’anni. Poco male, comunque. Grazie a questa manifestazione, il gioiello lasciato ammuffire in un capannone, ma molto ambito nel periodo della sua nascita, tornerà a risplendere e a rombare come un tempo.

La curiosa denominazione, che essenzialmente è una sigla, indica il rapporto peso potenza, ossia 1 cv ogni 5 kg. La Facel Vega HK500, derivava dalla sorella maggiore FV3B, con la quale condivideva perlopiù lo chassis tubolare in acciaio, un po’ allungato, mentre le forme e i profilli erano differenti in special modo nella sezione frontale, arricchita da fari tondi sdoppiati, sovrapposti.

Sul fronte motore, era equipaggiata da un V8 Chrysler da 5.907 cc, 360 cv di potenza massima e 5200 giri. Il cambio era manuale a quattro marce, ma volendo si poteva optare per l’automatico Torqueflite a due. In questo frangente, la cavalleria scendeva a 335. Nella sua versione più aggressiva poteva toccare i 235 km/h. Decisamente non poco per l’epoca. Tanto che venne eletta coupé quattro posti più veloce del mondo.

Forte di questa fama, nella sua evoluzione venne alzata l’asticella. Per cui il propulsore diventò un V8 da 6.286 cc, per 390 cv. Molto ben rifinito relativamente al corpo in acciaio, si distingueva per una vistosa griglia suddivisa in tre sezioni,  con un parabrezza avvolgente, i già citati fari sovrapposti, e un paraurti di dimensioni generose. Stilosa sia fuori, sia dentro,  presentava nell’abitacolo preziosi rivestimenti in pelle, alzacristalli rigorosamente elettrici, nonché un cruscotto in acciaio verniciato ad effetto legno.

Già dai primi mesi del ’60, l’auto venne arricchita di optional tecnologici per quel periodo, come l’aria condizionata, l’antenna elettrica e la radio.

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