Arbitro di Serie A, non puoi immaginare quanto guadagna: cachet a partita e non solo

Quanto guadagnano gli arbitri della Serie A? È una delle classiche domande dei tifosi, che con la figura dell’arbitro hanno sempre un rapporto misto di insofferenza e curiosità.

Volenti o nolenti, l’arbitro rimane una figura centrale sul rettangolo di gioco, capace di condizionare con le sue decisioni l’esito di un match almeno quanto le giocate dei fuoriclasse del pallone. Soprattutto, va da sé, quando la decisione si rivela erronea.

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Nursenews

Il guadagno di un arbitro della massima serie di calcio dipende naturalmente da molti fattori. Negli ultimi anni, oltre alle fisiologiche polemiche sulle decisioni arbitrali, i fischietti devono fare i conti anche con la novità del Var.

A detta di molti osservatori in questi primi anni di utilizzo il ricorso alla tecnologia in Italia è diminuito drasticamente. Il sentimento generale è che gli arbitri avrebbero paura di perdere il proprio potere a causa delle onnipresenti telecamere puntate sul campo.

Arbitri di Serie A in Italia: quanti sono e chi paga i loro stipendi

Nel corso del tempo quella del direttore di gara si è trasformata in una professione vera e propria, che chiede agli arbitri una preparazione atletica costante e di primo livello. Una necessità, visto che in un calcio dai ritmi sempre più veloci devono correre su e giù per il campo per seguire le azioni di gioco delle due squadre. Attualmente l’Aia (Associazione Italiana Arbitri) ha in organico 21 arbitri, 41 assistenti e 31 osservatori. Per gli stipendi il budget annuale si aggira intorno ai 5 milioni di euro.

La maggior parte di questi fondi finiscono nelle tasche degli arbitri. Non esiste però una retribuzione fissa per ogni arbitro. Lo stipendio dipende infatti dall’anzianità e dal ruolo svolto all’interno della partita. Un conto infatti è essere direttore di gara, un altro quarto uomo o addizionale al Var. Conta anche il tipo di match.

Arbitro in Serie A: quanto guadagna in un anno

Un arbitro italiano di Serie mediamente arriva a incassare 3.800 euro lordi a partita. Moltiplicando questa cifra per le 15-16 partite che può arbitrare, giungiamo all’importo di circa 60 mila euro a stagione. Ma non è tutto: a questa cifra va aggiunta anche una retribuzione fissa collegata al numero di gare dirette e ai diritti di immagine.

Lo “stipendio fisso” del fischietto oscilla da un minimo di 45 mila euro a un massimo di 72 mila euro annuali. Una somma che può anche arrivare a 80 mila euro per gli arbitri “super star” di fama internazionale. Bisogna anche aggiungere poi i rimborsi per il viaggio e l’alloggio.

Più basse invece le remunerazioni per addizionali (circa 1.000 euro a gara) e quarto uomo (500 euro a match). Meno elevate le cifre per le gare di Coppa Italia (1.000 euro a partita per gli arbitri), mentre per la Supercoppa i compensi sono al livello della massima serie.

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