IMU sull’abitazione principale: quando va pagata e quando no, c’è un modo per capirlo

Bisogna pagare l’IMU se la casa in cui ci troviamo è la nostra abitazione principale? Vediamo cosa dice il legislatore italiano.

Cerchiamo di capire cosa prevede la normativa a questo proposito, se e quando dovremo pagare l’IMU sull’abitazione principale.

uomo paga IMU
Nursenews

Partiamo prima di tutto dalla definizione di abitazione principale. Presupposto dell’IMU, lo ricordiamo, è il possesso dell’immobile. Con possesso dell’immobile (comma 740 legge di bilancio 2020) va inteso il titolo di proprietà o un altro diritto reale di godimento (diritto di abitazione, enfiteusi, usufrutto, ecc.). Dunque se l’immobile è dato in usufrutto sarà l’usufruttuario a dover pagare l’IMU, non il proprietario. Mentre se l’immobile è ceduto in comodato o in locazione, l’IMU andrà pagata comunque dal proprietario o da chi sull’immobile vanta un altro diritto reale di godimento. Per l’immobile ceduto in locazione a canone concordato è previsto però uno sconto pari al 25%.

Il comma 741 lettera b della legge di Bilancio 2022 definisce che per «abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente».

Con abitazione principale va intesa dunque la casa dove il contribuente ha tanto la residenza quanto la dimora abituale.

IMU sull’abitazione principale, quando non va pagata

L’IMU sull’abitazione principale non va pagata soltanto se rientra in una categoria catastale non di lusso. Se la casa in cui viviamo è di lusso, allora dovremo pagare l’IMU. La pagheremo con aliquota d’imposta ridotta e ci vedremo riconoscere una detrazione di 200 euro. Ma dovremo pagarla.

A tal proposito, bisogna ricordare che sono di lusso le seguenti categorie catastali:

  • A/1
  • A/8
  • A/9

L’esenzione dal versamento dell’IMU riguarda anche le pertinenze (ovvero garage, cantina, ecc.) ma fino a un massimo di tre pertinenze, ognuna delle quali appartenente alle categorie catastali C/2, C/6 e C/7.

Se per esempio la nostra abitazione principale di categoria A/2 avesse due pertinenze (un C/2 e un C/6) sarebbe tutto esente IMU. Così come nel caso in cui avessimo una terza pertinenza C/7. Se invece, poniamo il caso, all’abitazione principale di categoria A/2 aggiungessimo tre pertinenze, delle quali due C/6 e un C/2, dovremmo pagare l’IMU su uno dei due C/6 (a nostra scelta).

IMU, e se i coniugi hanno due abitazioni principali?

Bisogna anche ricordare poi che una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che nello stesso nucleo familiare possono esserci più abitazioni principali. Per esempio se il marito ha la propria residenza e dimora abituale in una casa di sua proprietà e la moglie invece ha residenza e proprietà in un’altra casa di sua proprietà, ambedue le case possono essere considerate abitazione principale. E dunque sono esentate dal pagamento dell’IMU. In precedenza questo era vietato. Semaforo verde dunque per la doppia abitazione principale per i coniugi.

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