Nell’ultimo consiglio dei ministri, è stata annunciata una nuova misura di contrasto alla povertà, l’assegno di inclusione. Vediamo nel dettaglio come funziona e chi ne ha diritto.
Da cosa verrà sostituito il Reddito di Cittadinanza?
Una domanda non banale, in quanto fin dall’inizio del suo governo, la Meloni ha fatto di tutto per mantenere la promessa elettorale di eliminare un sussidio, che dal mondo della strada viene considerato come altamente disincentivante all’entrata del mondo del lavoro.
E già con il varo dell’ultima legge di bilancio 2023, si era inteso che l’esecutivo non intendesse creare una singola misura sostitutiva all’Rdc, quanto piuttosto un nuovo sistema di aiuti alle famiglie economicamente in difficoltà.
Assegno di inclusione, nessun decreto ancora pubblicato: cosa dicono le ultime indiscrezioni
Nessun decreto legge è stato però presentato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, anche se di indiscrezioni nelle ultime settimane ne sono circolate parecchie.
A partire da due misure che dovrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi, tra cui la Garanzia per l’Inclusione Sociale. È un’altra misura sostitutiva, è stata annunciata di recente dalla Ministra per il Lavoro Marina Calderone, che in un comunicato stampa pubblicato al termine dell’ultimo consiglio dei ministri, ha annunciato la creazione di un nuovo assegno di inclusione sociale. Una misura di sostegno economico che sarà rivolta a tutte le famiglie che hanno al loro interno, o una persona con un’età pari o superiore ai 60 anni, o figli minori con disabilità.
L’importo minimo mensile garantito dalla legge e come funziona il rinnovo
Per quanto invece riguarda l’importo mensile a cui potranno accedere gli aventi diritto, la cifra minima stabilita in CdM, dovrebbe essere di circa 480 euro. Nel momento in cui la richiesta viene approvata, l’assegno di inclusione verrà riconosciuto fino ad un massimo totale di diciotto mesi.
Al termine di questa finestra temporale, resterà comunque possibile rinnovare il sussidio per un altro anno ancora. Sono inoltre previste alcune maggiorazione dell’assegno mensile, per specifici casi, come quello in cui la famiglia ad esempio vive in affitto, una delle spese più importanti da sostenere.
Si tratterà di un sussidio che verrà però concesso solo ai nuclei che rientrano in delle fasce di reddito considerate a rischio. E che sarà anche questo vincolato a delle offerte di lavoro che saranno proposte al percettore, e che potrà rifiutarsi solo al verificarsi di determinati requisiti diventati adesso molto più stringenti.