Antidolorifici assunti come caramelle: è il momento di sapere a cosa si va incontro | Non vi piacerà

Tantissime persone tendono ad abusare dei medicinali antidolorifici, superando le dosi indicate dal medico o riportate nel foglietto illustrativo. Ci sono amare conseguenze. 

Non tutti sono consapevoli degli effetti collaterali degli antidolorifici. Sebbene si tratti spesso di farmaci da banco (come gli antinfiammatori e il paracetamolo), non bisognerebbe mai assumerli con leggerezza. La maggior parte degli antidolorifici più comuni viene infatti acquistata senza alcun bisogno di prescrizione da parte del medico. Ciò comporta che l’assunzione di tali medicinali non venga decisa né monitorata da un esperto. Ed ecco perché potrebbe anche portare a conseguenze molto dannose.

Effetti collaterali degli antidolorifici: ecco cosa succede
In Italia si assumono troppi antidolorifici: le conseguenze – nursenews.it

Gli antidolorifici sono farmaci utilizzati per trattare dolori acuti e cronici. C’è chi li prende per il mal di testa e chi per sopportare i dolori alla schiena. Chi li assume per contrastare i crampi mestruali o i sintomi influenzali. Di solito vengono consigliati per il trattamento dell’artrite, del mal d’orecchio o di denti e per meglio tollerare il dolore post-operatorio.

In generale si ignorano i numerosi effetti collaterali degli antidolorifici. Moltissimi studi dimostrano che la società contemporanea ha sviluppato un’attrazione poco costruttiva verso questi farmaci. Solo in Italia sono circa ottanta milioni le scatole di antidolorifici acquistate ogni anno in farmacia. I medicinali più sfruttati sono i FANS: i farmaci antinfiammatori non steroidi.

Antidolorifici: in Italia c’è un problema di assuefazione e di ignoranza rispetto agli effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni di antidolorifici e FANS possono essere molto gravi: nei foglietti illustrativi di queste medicine c’è sempre scritto che possono comportare complicazioni cardiache (fino all’infarto), innalzamenti di pressione, ictus e aneurisma. Il paracetamolo fa male ai reni e all’apparato digerente, e quindi non dovrebbe mai essere assunto in caso di gravi disturbi renali o epatici. E non andrebbe mai preso se si consumano più di tre porzioni di bevande alcoliche al giorno.

Controindicazioni degli antidolorifici: ecco a cosa stare attenti
Gli antidolorifici dovrebbero essere utilizzati con parsimonia – nursenews.it

Com’è noto, gli antidolorifici colpiscono soprattutto lo stomaco: in alcuni casi i danni possono comportare un sanguinamento delle pareti dell’organo. Fanno male anche al fegato e determinano vomito, nausea e indisposizione. Gli antidolorifici oppioidi, come l’ossicodone, la codeina, la morfina e l’idromorfone, paradossalmente, se assunti in terapia media di tre giorni, fanno meno danni dei FANS. Ma il rischio con gli oppioidi è di sviluppare subito una dipendenza.

In generale dal cattivo uso di antidolorifici potrebbero dipendere disturbi gastrointestinali, alterazioni del numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. E ancora: alterazioni della funzionalità epatica, disturbi cutanei, problemi renali. Tutti gli antidolorifici dovrebbero essere utilizzati con parsimonia, altrimenti è facile andare incontro a effetti avversi indesiderati fra cui è inclusa anche la cronicizzazione del dolore.

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