Antibiotici con effetti duraturi e irreversibili: l’EMA consiglia la riduzione dell’uso di alcuni farmaci

L’EMA consiglia di ridurre l’utilizzo di alcuni antibiotici con effetti duraturi e irreversibili. In alcuni casi, i farmaci possono provocare effetti collaterali invalidanti.

L’EMA ha lanciato un appello sottolineando la necessità di ridurre ulteriormente la somministrazione di antibiotici fluorochinolonici somministrati per via orale, iniezione o inalazione. Secondo alcuni studi questi farmaci espongono i pazienti al rischio di effetti collaterali duraturi, invalidanti e, in alcuni casi, irreversibili.

Antibiotici: quali sono gli effetti collaterali
Antibiotici – nursenews.it

Già nel 2019, l’Unione Europea aveva sottolineato gli effetti collaterali relativi alla somministrazione di antibiotici, invitando i medici a prescrivere con maggiore cognizione di causa questi farmaci. Oggi, l’EMA lancia un nuovo allarme, perché secondo un recente studio è stato dimostrato che, nonostante l’invito dell’Unione Europea, gli antibiotici fluorochinolonici sono ancora largamente prescritti, anche quando non necessari.

Antibiotici con effetti duraturi: è allarme EMA, i rischi sono elevati e non vanno sottovalutati

Le restrizioni UE relative all’uso degli antibiotici implica il non utilizzo per trattare infezioni che possono essere risolte con altri metodi. Ci stiamo riferendo ad esempio alle infezioni alla gola, a quelle non batteriche o per prevenire la diarrea del viaggiatore oppure a quelle che colpiscono il tratto urinario inferiore, in maniera ricorrente.

Antibiotici con effetti collaterali gravi
Antibitici – nursenews.it

Gli antibiotici, inoltre, non devono essere utilizzati per infezioni batteriche lievi o moderate. È, poi, necessario ricordare che questo tipo di medicinale non deve essere prescritto per i pazienti che hanno avuto gravi effetti collaterali. I medici devono somministrare con cautela gli antibiotici fluorochinolonici alle persone anziane, affette da patologie ai reni o a coloro che hanno subito un trapianto di organi.

I rischi legati alla somministrazione di questo medicinale sono particolarmente elevati, per questo motivo devono essere utilizzati solo quando non vi è un’altra alternativa.

Nonostante l’Unione Europea abbia adottato delle misure volte a limitare l’uso di questi medicinali, le ricerche effettuate hanno riscontrato che, purtroppo, questi farmaci sono ancora troppo usati.

Per questo motivo, una Nota informativa importante (NII) sarà inviata agli operatori sanitari di tutta l’Unione Europea con lo scopo di sottolineare ulteriormente la necessità di limitare l’uso degli antibiotici. Il personale sanitario sarà invitato a fare ricorso a questi medicinali come trattamento di ultima linea, laddove non vi siano alternative terapeutiche adeguate. È, dunque, necessario che i medici effettuino un’attenta valutazione del rapporto tra benefici e rischi relativi ai singoli pazienti.

È opportuno ricordare che l’uso eccessivo di antibiotici, anche quando non sono necessari determina un indebolimento dell’efficacia di questi farmaci. In sostanza, c’è il rischio che il soggetto diventi resistente all’effetto degli antibiotici che, poi, non risulterebbero efficaci nel momento dell’effettivo bisogno.

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