Pec obbligatoria da luglio per comunicare con la Pubblica Amministrazione: cos’è Inad e cosa rischia chi non si adegu

La Pec obbligatoria è già un dato di fatto per alcune categorie di contribuenti, ma dal prossimo luglio tutti i cittadini dovranno adeguarsi.

La digitalizzazione dei servizi avanza e ogni giorno spunta qualche novità. La Pec, acronimo che sta per Posta Elettronica Certificata, non sarà più una prerogativa per pochi ma una necessità per tutti.

Attenzione alla Pec obbligatoria per comunicare con le PA
Attenzione alla Pec obbligatoria per comunicare con le PA – ( Foto: Ansa) – Nursenews.it

Ad oggi avere una casella di posta elettronica certificata è obbligatorio solamente per alcune categorie di cittadini, ovvero – oltre alle Pubbliche Amministrazioni, naturalmente – chi ha una ditta individuale, anche artigiani, commercianti, o i professionisti iscritti a un Albo.

Per tutti gli altri è fortemente consigliato avere una Pec, visto che effettivamente offre numerosi vantaggi. Dal prossimo luglio arriva un ulteriore servizio, chiamato Inad, che è strettamente correlato proprio alla posta elettronica certificata.

Cos’è Inad e cosa c’entra la Pec obbligatoria per tutti i cittadini italiani

Sappiamo che la Pec rappresenta una forma di comunicazione con valore legale. Per fare un esempio pratico, ogni volta che inviamo un messaggio con la posta elettronica certificata è come se inviassimo di fatto una Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, e tutte le comunicazioni avvenute con la Pec sono da considerarsi documenti legali.

A breve la Pec sarà obbligatoria per ottenere servizi efficienti
A breve la Pec sarà obbligatoria per ottenere servizi efficienti – Nursenews.it

A Luglio sarà attivo l’Inad, sigla che sta per “Indice nazionale dei domicili digitali”; si tratta di un portale dove chi ha la Pec potrà registrarsi e ottenere numerosi vantaggi. Il cittadino registrato, infatti, riceverà istantaneamente tutte le comunicazioni fondamentali inerenti i rimborsi fiscali o le detrazioni, ma anche accertamenti, sanzioni, cartelle esattoriali eccetera, con ampio guadagno in termini di tempistiche e di costi.

Per fare qualche esempio, il cittadino/contribuente non dovrà più fare code alla posta per ritirare una raccomandata, chiedendo magari il permesso di lavoro, e soprattutto sarà sicuro che non venga perso il prezioso cedolino che ora è cartaceo. Ricordiamo, sempre citando l’esempio delle raccomandate A/R, che con una Pec tutto è più veloce e non si hanno i costi che invece si devono sostenere alle Poste.

Senza dubbio è necessario adeguarsi a questi nuovi sistemi, anche perché alla fine le comunicazioni cartacee diventeranno obsolete e chissà che non spariscano definitivamente. Al momento la Pec non è obbligatoria ma è fortemente consigliato attivare una casella di posta elettronica certificata.

In questo modo si potranno tenere sotto controllo tutti i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, con gli Enti e con l’Agenzia delle entrate, in un’unica sezione. Chi volesse aderire e iscriversi all’Inad potrà farlo in pochi e semplici passaggi: basta andare sul sito domiciliodigitale.gov.it, e cercare la sezione “Attiva il tuo Domicilio“.

Sarà necessario autenticare la propria identità tramite SPID, CNS o CIE. Il portale e il sevizio saranno ufficialmente attivi dal 6 luglio 2023, ma le registrazioni possono già essere fatti, anzi forse è meglio procedere prima della suddetta data per evitare disguidi del “click day” dato dall’enorme traffico che si presume sarà attivo nella pagina dell’Inad.

Chi non aderirà a questo sistema, comunque, continuerà a ricevere le comunicazioni in formato cartaceo, come è accaduto fino ad oggi. Non si sa, però, fino a quando questo sistema sarà mantenuto in essere.

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