AGCOM, i furbetti del “pezzotto” non hanno scampo: abbiamo scoperto come fanno a scovarli

AGCOM ha comunicato di aver dato il via alla caccia ai furbetti del “pezzotto”, svelando anche come fanno ad individuarli.

Da qualche giorno è arrivata la notizia secondo la quale l’Autorità AGCOM a breve inizierà ad applicare le sanzioni pecuniarie ai furbetti del “pezzotto”. Stiamo facendo riferimento agli utenti che fruiscono dei servizi offerti dalle tv a pagamento, senza sottoscrivere un abbonamento.

AGCOM, i furbetti del “pezzotto”
I furbetti del “pezzotto” hanno le re contate – Nursenews.it

Il sistema si è diffuso da oltre un ventennio e nel corso del tempo, il numero di fruitori è aumentato in maniera significativa. Per questo motivo il Governo è intervenuto per cercare di contrastare il fenomeno che, oltre ad essere illegale e truffaldino, rappresenta una perdita economica notevole per le piattaforme di streaming a pagamento.

Sky ha comunicato di aver condotto un’indagine dalla quale è emerso un dato shoccante: il numero di abbonati effettivi alla pay Tv è lo stesso di coloro che usufruiscono dei servizi SKY ma con il “pezzotto”.

Con le nuove regole, AGCOM dovrebbe riuscire ad individuare i furbetti, applicando loro delle severe sanzioni.

AGCOM: come trovano i furbetti del “pezzotto”

In seguito all’attivazione del sistema Piracy Shield, l’AGCOM ha comunicato che molti siti web che trasmettevano partite illegalmente sono stati bloccati, ma oggi emergono ulteriori dati. L’intenzione dell’autorità è quella di scovare I furbetti del Pezzotto grazie ad un accordo siglato con la Guardia di Finanza e la procura di Roma.

caccia ai furbetti del “pezzotto”,
Attivazione del sistema Piracy Shield – Nursenews.it

Così facendo sarà possibile ad accedere a diversi database che permetteranno, mediante un incrocio di dati, di individuare i trasgressori. Tutto ciò sarà possibile individuando i pagamenti digitali effettuati da coloro che stipulano un abbonamento farlocco ad un prezzo decisamente inferiore, con la possibilità di accedere a migliaia di contenuti streaming.

Dopo aver individuato gli spostamenti economici sospetti è possibile confrontare gli indirizzi IP che hanno avuto accesso a tali servizi. Se le informazioni dovessero coincidere scarta la multa” nei confronti dei trasgressori.

Questo procedimento è possibile, grazie all’approvazione della legge antipirateria che è entrata in vigore lo scorso agosto. Finora ciò che mancava per poter operare alla ricerca dei furbetti del Pezzotto era il via libera da parte della Magistratura all’accordo tra AGCOM, Guardia di Finanza e Procura di Roma.

Ricordiamo che in base a quanto stabilito dalle recenti leggi sulla pirateria streaming, è una pratica illegale disporre di decoder che permettono di accedere alle piattaforme come Dazn, Infinity, Disney Plus, etc. Senza aver realmente sottoscritto un abbonamento annuale o mensile.

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