Busta paga e imposte sul reddito: cos’è l’IRPEF e come funziona? A quanto ammonta? Vediamo insieme come calcolarlo.
Ogni mese, lavoratori e lavoratrici ricevono dal proprio datore di lavoro la busta paga, un documento con il quale si attesta il monte ore lavorate e lo stipendio relativo. Si tratta di un documento importante, questo, ma che non è sempre semplice da “decifrare”. Questo poiché i dipendenti si trovano davanti a tutta una serie di dati fiscali e contributivi complessi da leggere. Nello specifico, gli elementi riportati nella sezione dei dati fiscali della busta paga sono: imponibile fiscale, imposta lorda IRPEF, imposta netta IRPEF, detrazioni d’imposta, totale trattenute IRPEF, addizionali IRPEF.

Per quanto riguarda l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), si tratta di un’imposta sul reddito applicabile in caso di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di pensione e di altre fonti di reddito. L’aliquota varia in base al reddito complessivo e alla fascia di reddito cui appartiene il contribuente. Nel caso degli stipendi, l’IRPEF viene trattenuto direttamente dal datore di lavoro e riportato in busta paga come una trattenuta fiscale, dato che il datore di lavoro è obbligato a riscuotere l’imposta sul reddito da parte del dipendente e a versarla all’erario. Un sistema, questo, introdotto per semplificare il processo di pagamento delle imposte e per garantire che tutti i contribuenti paghino quelle dovute. Ma vediamo meglio come funziona.
Cos’è l’IRPEF e a quanto ammonta
L’IRPEF in busta paga è una forma di tassazione “antica” appartenente al sistema contributivo italiano. Si tratta di un imposta che va a tassare il reddito delle persone fisiche, e chiunque abbia una qualche forma di reddito (sia esso un lavoratore dipendente, autonomo, o socio di un’impresa) deve pagare questa imposta. Si tratta, inoltre, di un tributo che aumenta proporzionalmente all’aumento del reddito del contribuente.
In poche paro, più alto è il reddito di una persona fisica, maggiore sarà l’ammontare dell’IRPEF. Per calcolare l’ammontare di questa tassazione, bisogna fare riferimento alle fasce di reddito e alle corrispondenti aliquote di prelievo. Nel caso di quest’ultime si tratta di percentuali che variano in base a scaglioni di reddito stabiliti dallo Stato.
Inizialmente gli scaglioni dell’IRPEF erano cinque, mentre dal 1° gennaio 2022 sono diventanti quattro. Nello specifico, queste sono le aliquote attuali:
- IRPEF al 23% per redditi fino ai 15.000 euro;
- IRPEF al 25% per i redditi da 15.001 a 28.000 euro;
- IRPEF al 38% per i redditi da 28.001 a 50.000 euro;
- IRPEF al 43% per i redditi oltre i 50.000 euro.
A seconda dell’appartenenza a questi scaglioni e all’applicazione delle aliquote relative, è possibile effettuare il calcolo dell’IRPEF in busta paga.
Come si calcola l’IRPEF in busta paga?

Busta paga alla mano, per ottenere la parte di retribuzione sulla quale può essere calcolata l’imposta lorda IRPEF (ovvero l’imponibile fiscale o netto) bisogna prima detrarre le ritenute previdenziali e assistenziali dalla retribuzione lorda, ovvero quella prevista dal CCNL applicato e che corrisponde allo stipendio lordo mensile. A questo punto, l’imposta lorda IRPEF si ottiene applicando all’imponibile netto le aliquote progressive (dal 23 al 43% a seconda degli scaglioni visti poco sopra).
L’Imposta netta IRPEF, invece, si ottiene sottraendo le detrazioni d’imposta all’imposta lorda. Le detrazioni possono essere per familiari a carico, o relative ad altri oneri, come spese sanitarie, interessi passivi, spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria, e così via. Ciò che si ottiene da questa sottrazione è il totale trattenute IRPEF, ovvero quelle trattenute fiscali operate dall’azienda.