Timidezza nei bambini, gli errori che i genitori devono assolutamente evitare

Come affrontare la timidezza dei bambini da genitore? Ci sono delle informazioni da apprendere assolutamente per evitare di commettere errori.

I figli sono come li immaginavamo? La risposta è no, ogni bambino ha le sue peculiarità e ogni bravo genitore deve rispettarle seppur non soddisfano le sue aspettative.

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Nel momento in cui si apprende la notizia che si diventerà genitori i pensieri si affollano di tante idee e desideri su come sarà il figlio. Bello, intelligente, simpatico, socievole, forte, indipendente e chi più ne ha più ne metta. È inutile negarlo, la speranza è che il bambino abbia un notevole numero di qualità positive che possano permettergli di vivere con soddisfazione e trovare il proprio posto nel mondo. La realtà, però, ci insegna che la perfezione non esiste in nessun ambito. Ricercare questa perfezione nei figli è sbagliato tanto quanto cercare di direzionare la loro vita. Dovrà fare l’avvocato, il medico, laurearsi, diventare un campione di serie A. Non c’è nulla di più sbagliato che tentare di modificare il vero IO del figlio per adattarlo a stereotipi che si pensi sia giusto perseguire. L’unico compito di un genitore è quello di appoggiare i figli, amarli, farli sentire giusti nei desideri e nelle inclinazioni e spronarli a combattere per i proprio sogni. Qualunque essi siano.

La timidezza nei bambini, come affrontarla

Educare i figli ai valori è giusto, cercare di fargli tirare fuori il meglio anche ma sempre rispettando la loro natura. Un bambino timido deve essere aiutato a sentirsi più sicuro per riuscire a gestire con più facilità situazioni di disagio ma c’è modo e modo di agire per cercare di superare questa timidezza.

Tanti genitori volendo far diventare il figlio più socievole incorrono in errori, spesso in gravi errori. La timidezza comporta una paura di relazionarsi con gli altri. Il bimbo timido ha un atteggiamento difensivo davanti a persone non conosciute. Tende a non salutare l’estraneo, a nascondersi dietro il genitore e ad evitare lo sguardo diretto. Secondo il  dottor Kagan il 20% dei bimbi nasce con una predisposizione alla timidezza. Vivendo in un ambiente favorevole, poi, tale disagio viene pian piano superato fino a sparire.

La ricerca del dottore parla, dunque, sia di componenti innate che acquisite. Ha rilevato, ad esempio, casi di bambini estroversi diventati timidi per l’educazione ricevuta dai genitori. Violenza domestica, rimproveri frequenti, atteggiamenti inappropriati possono aumentare la timidezza dei bambini.

Gli errori da evitare

Il primo errore è costringere il figlio ad interagire con altre persone, specialmente adulti. Le terapie d’urto non sono consigliate nel caso della timidezza. La costrizione potrebbe far peggiorare la paura dell’altro portando ad una vera e propria fobia sociale. Il contatto con altre persone ci vuole ma dovrà essere graduale e controllato.

È importante, poi, parlare con il bimbo se lui è disposto a esprimere le sue emozioni e ad ascoltare. Bisogna proporre, poi, un modello di relazione con gli altri positivo in modo tale che il bambino possa apprendere pian piano la corretta socializzazione.

Mai sottolineare la timidezza del bambino davanti ad altre persone o scusarsi per il suo atteggiamento. Farebbe chiudere ulteriormente in sé il figlio timido. L’imbarazzo è l’ultima cosa che dovrebbe provare per uscire dal suo guscio. “Rispondi, non fare lo sciocco”, “Parla” e così via sono frasi sbagliate da dire. Aggraverebbe le percezioni di disagio sociale già presenti nel piccolo.

Altri consigli da seguire per superare la timidezza del bambino

È sconsigliato paragonare il bambino timido con fratelli o amichetti più socievoli. L’insicurezza aumenterebbe e la ferita in lui diventerebbe più profonda. Evitare, poi, di farlo trovare in situazioni in cui sarebbe al centro dell’attenzione. Gli occhi puntati su di lui potrebbero scatenare una sensazione di angoscia e paura.

Infine, timidezza e mille impegni non sempre sono un connubio consigliabile. Per cercare di farlo socializzare si iscrive il bambino a teatro, pallone, piscina, corso di inglese. Non è questo ciò di cui ha bisogno. Il “pressing” non porterà nulla di buono. Bisogna rispettare i tempi di cui il bambino timido ha bisogno e in caso di dubbi su cosa lo faccia stare bene la soluzione c’è. Basta chiederglielo e ascoltarlo.

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