Trevignano Romano, cosa sta accadendo nel paesino dove la Madonna piange (e avrebbe predetto anche il Covid)

Da diversi giorni è finito sotto il faro dei mass media: è il paesino di Trevignano Romano, dove una presunta veggente dice di vedere la Madonna.

In mezzo ci sarebbe anche una statuina della Vergine che piange. Una folla di pellegrini “assedia” il piccolo centro alle porte della Capitale. La Chiesa intanto predica prudenza e sta per avviare delle indagini sul fenomeno. Per capire se ci sia del vero o meno.

Statua Madonna
Nursenews

Da alcuni giorni tiene banco sui mass media nazionali: è il curioso fenomeno legato alla presunta lacrimazione della Madonna di Trevignano Romano. È qui, in questo piccolo centro sul lago di Bracciano, alle porte di Roma, che in queste ore si stanno concentrando le attenzioni delle cronache.

In molti si chiedono se ci sia davvero qualcosa di soprannaturale o se si tratti soltanto di semplice suggestione. Nel frattempo il paesino è diventato meta di incessanti pellegrinaggi da ogni parte d’Italia. Per capirci qualcosa conviene risalire a quando tutto ha avuto inizio, ovvero cinque anni fa. È allora che la messinese Gisella Cardia, oggi 53enne, da tempo residente a Trevignano Romano col marito Gianni, torna da un pellegrinaggio a Medjugorje. Con sé ha una piccola statuetta in ceramica della Madonna, acquistata proprio nella cittadina della Bosnia-Erzegovina legata da decenni alle apparizioni mariane. Un giorno, all’improvviso, si sarebbe accorta che la statuetta avrebbe iniziato a versare lacrime.

Trevignano Romano: la Madonna avrebbe predetto anche il Covid?

E non è tutto: Gisella afferma anche di ricevere delle visioni da parte della Madonna che le avrebbe consegnato pure dei messaggi. In uno di questi si legge così: «Imparate ad ascoltare la voce di Gesù nel vostro cuore e durante la preghiera. Figli, voi siete nel mondo ma non siete del mondo. Senza Dio la vostra vita avrebbe un senso diverso. Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori figli, i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio. Non fatevi tentare da Satana, egli sa che perderà e vi sta attaccando molto di più, ma siate certi che il bene vincerà sempre».

Ogni 3 del mese avverrebbero le presunte apparizioni. Durante una di queste, ha raccontato Gisella Cardia, la Madonna avrebbe predetto lo scoppio della pandemia. Esattamente il 28 settembre 2019, quando la Madonna avrebbe chiesto con insistenza di pregare per la Cina e per la sua popolazione, perché dal Paese del Dragone presto sarebbe arrivato un virus.

Il passato della presunta veggente

Comunque sia, il paesino sulle sponde del lago di Bracciano adesso è cinto d’assedio da una folla di pellegrini o di semplici qui curiosi. Il luogo dove avrebbero luogo le apparizioni mariane si trova in un’area di proprietà della presunta veggente, ma è sotto la tutela dell’ente parco di Bracciano e Martignano.

Qui i fedeli recitano il rosario davanti a una statua della Vergine, chiamata da tutti la «Madonna di Trevignano Romano». Si tratta dello stesso nome della onlus fondata da Gisella Cardia, che all’anagrafe fa Maria Giuseppa Scarpulla. La donna, ex imprenditrice, ha alle spalle una condanna in primo grado a due anni per bancarotta fraudolenta (con pena sospesa). Una sentenza legata al fallimento della “Caleca Italia“, azienda con sede a Patti (il paese originario di Cardia), in Sicilia. La ditta produceva e vendeva oggetti di ceramica.

La prudenza della Chiesa davanti alle apparizioni

Nel frattempo anche la Chiesa vuole vederci chiaro. E si muove, come si dice, coi piedi di piombo. Mai dimenticare, come ricorda sempre il celebre giornalista (e intervistatore di due papi) Vittorio Messori, che davanti a eventi che si pretendono soprannaturali come visioni, apparizioni, fenomeni mistici, l’atteggiamento di “default” del clero non è la creduloneria. È giusto il contrario: è lo scetticismo, il dubbio. Se si pecca, si pecca semmai di razionalismo. E tutto fa pensare che questa tradizione “razionalista” verrà rispettata anche in questo caso.

Non stupisce quindi che Monsignor Marco Salvi, vescovo della Diocesi Civita Castellana, sia in procinto di formare una commissione per indagare sulle presunte apparizioni di Trevignano Romano. Il suo predecessore, monsignor Romano Rossi, aveva autorizzato soltanto la recita del rosario una volta alla settimana, non certo «alle presunte lacrime» si legge su “Famiglia Cristiana”. Anche il sindaco di Trevignano Romano ha fatto sapere che in atto c’è un procedimento aperto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia. Alcuni manufatti sono stati  sequestrati, in particolare una struttura costruita senza alcun permesso.

Nel frattempo i teologi ricordano che le lacrimazioni della Madonna fanno parte della devozione popolare (nel Vangelo non se ne parla) che in Maria vede la donna dei dolori che affronta le sofferenze della vita conservando la fede in Dio. Così afferma il mariologo Padre Gian Matteo Roggio, interpellato dal “Fatto Quotidiano”. Il problema non è dunque se questo fenomeno sia possibile in sé, ma se nel caso specifico si tratti di un fenomeno autentico. Sul quale appunto bisogna indagare. Il mariologo sottolinea che in casi come questi le autorità ecclesiali procedono a raccogliere le lacrime e a far partire delle indagini. Allo scopo naturalmente di capire se le lacrimazioni siano reali oppure se siano spiegabili con cause naturali. Senza escludere, chiaramente, che non si tratti di un falso vero e proprio (non sarebbe certo la prima volta).

Insomma, indagini molto rigorose per evitare sensazionalismi e inganni. Per tutelare prima di tutto la fede del popolo di Dio. Come avverrà, ne siamo certi, anche questa volta.

Impostazioni privacy