190 grandi banche rischiano di chiudere: hai mai pensato all’assicurazione sulla vita?

Per proteggere sé stessi e la propria famiglia dagli imprevisti c’è l’assicurazione sulla vita. Come funziona e quali sono gli obblighi?

L’assicurazione sulla vita è un modo per garantire sicurezza a sé stessi e alla propria famiglia in caso di infortunio, malattia o morte. Si tratta di una concreta protezione sulla vita, stipulata oggi, ma che strizza l’occhio al domani.

190 banche chiudono
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L’assicurazione sulla vita è un sistema che serve per guardare al futuro con maggiore ottimismo. Dopotutto, gli imprevisti sono dietro l’angolo e non si può mai sapere cosa riserva il domani.

Per questo motivo negli ultimi anni, complice anche l’incertezza della pandemia e della guerra, molte persone stanno valutando l’idea di stipulare una polizza vita. A completare il quadro di incertezza ci pensa anche il sistema pensionistico nazionale che sembra essere piuttosto fragile, soprattutto se osservato con gli occhi di un lavoratore che ha ancora 30 e più anni di carriera davanti a sé.

Senza dimenticare che l’assicurazione sulla vita permette di tutelare i propri cari in caso di malattia grave o di decesso. Ma ora scendiamo nei dettagli e scopriamo come funziona l’assicurazione sulla vita e quali sono gli obblighi per il contraente.

Assicurazione sulla vita: protegge il futuro, tutela la tua famiglia

Il contratto di assicurazione sulla vita è un accordo scritto, stipulato tra un soggetto privato e un’agenzia assicurativa. Al pari di tutti i contratti di assicurazione (es. assicurazione auto), anche quello sulla vita prevede la valutazione di una serie di elementi, prima che avvenga la sottoscrizione del contratto. Inoltre, il contraente è tenuto a versare un premio assicurativo.

Ma andiamo per gradi. A cosa serve l’assicurazione sulla vita?

Stipulando un contratto di assicurazione sulla vita, il contraente ha la possibilità di tutelare il proprio tenore di vita e quello della propria famiglia in caso di scomparsa prematura.

Inoltre, grazie all’assicurazione sulla vita è possibile garantire un capitale per affrontare spese mediche o la perdita del lavoro e l’assenza di un reddito, in caso di malattia grave. Infine, se le condizioni nefaste non si verificano è comunque possibile beneficiare di una rendita. Lo stesso discorso vale anche in caso di non autosufficienza del contraente.

Gli obblighi per il contraente

Per stipulare una polizza di protezione e prevenzione complementare occorre affidarsi ad una società assicurativa che offre questo tipo di prodotto.

Generalmente le società assicurative prevedono diversi pacchetti, che sono in grado di assecondare le molteplici esigenze dei clienti.

Alcuni pacchetti hanno lo scopo di tutelare i familiari del contraente, garantendo loro una sostenibilità di vita in caso di morte. Altri pacchetti, invece, servono a tutelarsi in caso di aggravamento della propria condizione di salute. Mentre sono previste anche altre soluzioni, che guardano al futuro sotto forma di previdenza integrativa.

Coloro che sottoscrivono l’assicurazione sulla vita hanno la possibilità di recedere dal contratto entro 30 giorni dalla firma dello stesso. In questo modo, se il soggetto dovesse avere un ripensamento può comunicare tale decisione tramite raccomandata a/r o PEC.

Tra gli obblighi che ricadono sul contraente c’è quello di dover dichiarare dati completi e veritieri ed eventuali cambi di professione. Inoltre, è previsto il versamento di un premio assicurativo alla scadenza, in base a quanto deciso da contratto.

All’interno del pacchetto possono essere inserite delle specifiche clausole che determinano l’insorgere precisi obblighi da rispettare.

Il rapporto ANIA

In Italia, in base all’ultimo rapporto dell’Associazione Nazionale fra le imprese e assicuratrici (ANIA) è emerso che il giro d’affari delle articolazioni rappresenta circa il 60% del prodotto interno lordo. In base a quanto riportato dall’Ania:

Le assicurazioni sulla vita svolgono un duplice ruolo: da un lato sono uno strumento di risparmio alternativo, attraverso cui le famiglie investono i propri risparmi e accumulano capitale, dall’altro costituiscono un vero e proprio ombrello di protezione nei confronti di conseguenze finanziarie avverse che possono derivare da eventi collegati con la vita umana, come l’interruzione dei flussi di reddito dovuta alla morte prematura di un membro della famiglia o la sopravvivenza al di là delle proprie possibilità finanziarie.

Le compagnie di assicurazione offrono molteplici prodotti assicurativi vita, che rispondono a domande di risparmio o di sicurezza differenti e che spesso sono correlate alle diverse fasi della vita attiva di un individuo.

All’inizio della carriera lavorativa è, ad esempio, più facile accettare una più elevata volatilità in cambio di rendimenti mediamente più alti, così come, con il crescere della famiglia, è preferibile spostarsi verso prodotti con maggiore garanzia di rendimento, accettando tassi di interesse più contenuti”.

Assicurazione sulla vita: la situazione in Italia

Come abbiamo visto in Italia c’è un enorme giro d’affari che riguarda proprio l’assicurazione sulla vita. In base ai dati del 2021, è emerso che oltre 852 miliardi di euro vengono utilizzati dalle famiglie per la stipulazione di contratti di assicurazioni vita. Si parla del 17% delle attività finanziarie complessive messe appunto dalle famiglie. E le cose sono destinate a crescere anche nel corso dei prossimi anni. Basti pensare che dal 2001 al 2021 si è registrata una crescita del 7,1%.

Solo le polizze per la copertura temporanea del rischio morte, nel 2021, avevano un valore pari a 5 miliardi di euro. Invece, le polizze stipulate per prestazioni assistenziali, sempre nel 2021, ammontavano a 354 milioni di euro. E ancora, le forme individuali e collettive di previdenza complementare erano di 101 miliardi di euro.

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