1 maggio, fai attenzione: rischi di perdere la pensione

Una particolare categoria di lavoratori deve fare attenzione alla data entro cui presentare la domanda di pensionamento.

Non sempre questi lavoratori vengono informati del fatto che se fanno domanda in ritardo rischiano di veder slittare anche di parecchi mesi l’uscita dal mondo del lavoro. Ecco quello che c’è da sapere.

lavoratore prossimo alla pensione
Nursenews

Grazie a quota 97,6 chi svolge una professione usurante ha la possibilità di andare in pensione con un certo anticipo. Non ne avete mai sentito parlare? Parliamo di un pensionamento molto conveniente. Ma se ne parla poco, principalmente perché riguarda soltanto una cerchia – diciamo anche una nicchia – piuttosto ristretta di lavoratori.

Per avere un’idea della convenienza di quota 97,6 diciamo solo questo. Si tratta di una misura che permette di uscire anticipatamente dal lavoro all’età anagrafica di 61 anni e 7 mesi e avendo maturato 35 anni di contributi.

Come funziona quota 97,6

Ma come funziona questa quota 97,6? Come faccio a pensionarmi con questa misura? Come suggerisce già il nome – e come succede per altre quote, tipo quota 102 o quota 103 – per sapere quando possiamo uscire dal mercato del lavoro dobbiamo fare una sommatoria. Dobbiamo fare cioè la somma dell’età anagrafica e degli anni di contributi versati. Una somma che deve restituire 97,6.

Ci sono naturalmente dei paletti, ovvero dei requisiti da rispettare per poter accedere a quota 97,6. Il primo riguarda l’età anagrafica, che non può risultare inferiore a 61 anni e 7 mesi. Il secondo è relativo invece agli anni di contributi previdenziali versati: non possono essere meno di 35.

È immediatamente evidente che quota 97,6 può rappresentare un’ottima via di uscita per i lavoratori che negli ultimi anni precedenti il pensionamento – o per la metà della loro carriera lavorativa – hanno assolto mansioni usuranti.

Quota 97,6, entro quando va presentata la domanda

C’è però un dettaglio di fondamentale importanza che i lavoratori usuranti devono stare attenti a non farsi sfuggire. Chi nel 2024 raggiungerà i requisiti per andare in pensione con quota 97,6 dovrà presentare la domanda di riconoscimento del beneficio del lavoro usurante entro una data ben precisa. E cioè non oltre il 1° maggio 2023.

Presentare domanda entro il primo maggio di quest’anno permetterà dunque di poter accedere al pensionamento senza ritardi, una volta raggiunti i requisiti indispensabili per poter usufruire di quota 97.6. Non è un dettaglio da poco. Infatti il problema principale è che non è raro che capiti che chi fa un lavoro usurante non venga avvertito di questo fatto. Non sempre si sa che la domanda va presentata un anno prima. E perciò, a causa del ritardo con cui viene presentata la domanda per quota 97,6, il lavoratore usurante si vede slittare anche di diversi mesi il diritto di poter godere della meritata pensione. Un vero peccato soprattutto perché parliamo di lavori pesanti, che usurano il fisico del lavoratore.

Come fare domanda per quota 97,6

Dunque bisogna fare attenzione alla fondamentale scadenza del 1° maggio. Ma all’atto pratico, come bisogna fare la domanda per vedersi riconoscere il lavoro usurante? È presto detto: la domanda per il riconoscimento del lavoro usurante – che, ripetiamo, deve essere presentata entro il 1° maggio 2023 – va trasmessa per via telematica all’INPS. La richiesta va fatta compilando il modello AP45 accompagnandola alla documentazione necessaria richiesta per ogni genere di mansione usurante svolta dal lavoratore. La descrizione si può trovare nel decreto del 20 settembre 20147 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nel caso in cui dalla documentazione non dovesse emergere chiaramente la tipologia di lavoro svolto il consiglio è quello di allegare ogni ulteriore documento utile come prova documentale dell’attività svolta durante la carriera lavorativa.

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