Gli imprenditori in regola con il pagamento delle tasse avranno diritto ad un bonus in base alle loro pagelle fiscali.
Le pagelle fiscali sono uno strumento introdotto in sostituzione degli studi di settore. Il loro scopo è quello di individuare “la fedeltà” di un’impresa rispetto al versamento delle tasse.
Con la riforma fiscale è stata introdotta un’importante novità che interessa soprattutto le imprese. Ci stiamo riferendo alle pagelle fiscali che permettono di individuare le attività imprenditoriali, che hanno diritto ad un particolare bonus.
Tramite le pagelle fiscali lo stato ha la possibilità di individuare con maggiore certezza gli imprenditori che sono in regola con i versamenti delle tasse.
In favore di questa categoria di imprenditori è riconosciuto un beneficio fiscale di tutto rispetto.
Pagelle fiscali: ecco cosa sono
Con le pagelle fiscali il governo ha sostituito gli studi di settore. Le pagelle fiscali vengono redatte tenendo conto delle dichiarazioni fiscali delle imprese, relative agli anni passati. Inoltre per la compilazione delle pagelle si tiene conto anche delle caratteristiche dell’impresa stessa.
La ISA (ovvero le pagelle fiscali) permette di riconoscere una votazione che va da 1 a 10. Coloro che ricevono un voto compreso tra 1 e 6 sono considerati rimandati. In sostanza, questa categoria di imprenditori dovrà giustificare al fisco il motivo per il quale hanno ricevuto questa votazione basta.
Mentre le imprese che ricevono un voto compreso tra 7 e 10 possono essere considerate promosse. Il bonus che riceveranno non è un’erogazione economica ma rappresenta un beneficio più ampio.
Di fatto, coloro che ricevono un voto alto hanno diversi vantaggi ovvero:
- Rimborsi fiscali più rapidi
- Un minor numero di adempimenti fiscali
- Minor tempo al fisco per effettuare verifiche.
Inoltre, coloro che ricevono una votazione superiore al 8,5 non saranno sottoposti ad alcun accertamento su presunzione semplice.
Il rischio della pagella
Il motivo per il quale è stato introdotto lo strumento è quello di individuare i soggetti che potenzialmente sono a rischio di evasione. Il calcolo viene fatto in maniera oggettiva, dunque non tiene conto della reale condizione del soggetto.
Di fatto, i dati che concorrono la formulazione della valutazione vengono inseriti all’interno di un algoritmo. Purtroppo questo sistema presenta un grosso neo: c’è la possibilità che un imprenditore di una grande città, con le medesime condizioni, venga considerato meno virtuoso di un imprenditore la cui attività è ubicata in una città più piccola.
Tra l’altro molti commercialisti hanno fatto delle simulazioni con realtà imprenditoriali sane e ciò che è emerso è alquanto inquietate. Pare che il sistema possa generare risultati negativi anche in presenza di aziende in regola con i pagamenti. È dunque evidente che c’è qualcosa da riguardare.
