Guardi l’NBA? Ecco 10 regole assurde che forse dovresti conoscere

L’NBA è la più grande federazione di basket al mondo, ma ha alcune regole molto particolari che forse non avevi preso in considerazione.

Ormai anche in Italia l’NBA è diventato uno dei campionati maggiormente seguiti. Le imprese di campioni come LeBron James appassionano il Belpaese che si sta riscoprendo sempre più appassionato di basket.

Di sicuro avrete notato che ci sono delle differenze anche abbastanza importanti tra la pallacanestro americana e quella europea. Dunque adesso cerchiamo di fare chiarezza e vediamo le dieci regole più strane dell’NBA.

LeBron James Kawhi Leonard
LeBron James Kawhi Leonard (Fonte: Ansa Foto)

Iniziamo subito con il time-out, perché se questa è un’opzione per le squadre in Europa, in America non è così. In ogni quarto di gara è obbligatorio per le due formazioni fermarsi almeno una volta.

Il motivo? Molto semplice e facilmente spiegabile. L’NBA si trova negli Stati Uniti e in questa nazione è importante che vengano inseriti degli spot pubblicitari e il time-out è il momento perfetto per mandare qualche annuncio commerciale.

Per quanto possa sembrare difficile da credere esiste anche una regola che vieta la “rottura del tabellone”. Era successo nella stagione 1979-80, per colpa di Darryl Dawkins che ruppe ben due tabelloni dopo una schiacciata. Questo comportò così la regola che puniva i giocatori in questione con un fallo tecnico.

Una regola che è assolutamente improbabile e assurda è quella che riguarda la palla contesa. Se i due giocatori dovessero posizionarsi casualmente nelle due metà campo sbagliate, ecco allora che le giocate per i primi 24 secondi verrebbero annullate. Se il gioco invece non dovesse interrompersi per quella tempistica, le due squadre allora continuerebbero a giocare a canestri inversi.

Pazze regole NBA: dalla scelta di campo ai falli

Sui tiri liberi invece c’è una tempistica da rispettare. Non si possono superare infatti i 10 secondi prima di tirare verso il canestro, altrimenti verrebbe fischiato il fallo. La scelta del campo dove tirare inoltre non è una decisione casuale, ma si tratta di una scelta che prende sempre la squadra in trasferta.

Canestro basket
Canestro basket (Fonte: Adobe)

Per quanto sembri impossibile è possibile per un po’ di tempo giocare anche in sei uomini. Accadde nel 2008-9, i Trail Blazers che si trovarono involontariamente in sei e segnarono un canestro contro i Boston Celtics. Gli arbitri se ne accorsero in ritardo e fischiarono il fallo tecnico, ma solo dopo il canestro che venne convalidato.

Come si può incredibilmente giocare in sei, allo stesso tempo non è possibile scendere sotto il numero di cinque giocatori. Cosa succede allora se un giocatore deve essere espulso per sei falli, ma non può essere cambiato? Semplicemente non può essere espulso.

Questo accadde nel 2014 in una sfida vinta dai Los Angeles Lakers contro i Cavaliers, con Robert Sacre che fece sei falli, ma poté rimanere in campo fino alla fine, visti i tre infortunati in panchina.

Vi è anche una regola macabra come il “Disaster Draft”. Ogni squadra a inizio anno deve bloccare cinque giocatori che non possono passare in una società che per disgrazia dovesse essere coinvolta in una sciagura o in un incidente aereo.

In una sola azione è possibile segnare quattro punti, grazie all’aiuto dei tiri liberi, ma in NBA c’è la regola del flagrant foul che si estende agli errori. Infatti in caso di tiro sbagliato causato da un fallo ci saranno altri due tiri liberi sommati ai due liberi precedenti.

Chiudiamo con l'”auto-canestro”, situazione molto più rara rispetto al calcio, ma che capita. Gli statunitensi sono pazzi per le statistiche e dunque hanno deciso che questi punti sarebbero andati al giocatore più vicino rispetto a chi ha commesso l’auto-canestro.

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