Come cambierà l’APE Sociale nel 2024: uno sguardo al futuro

Nel 2024 potrebbe arrivare l’APE Sociale estesa affiancata da ulteriori novità inserite all’interno della Riforma delle Pensioni.

Siamo ancora nel piano delle congetture ma il 2024 potrebbe riservare interessanti sorprese per i lavoratori.

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Nursenews.it

L’anno nuovo vedrà finalmente nascere la Riforma delle Pensioni tanto attesa dagli italiani? La speranza è che il Governo riesca nei prossimi mesi a ideare nuove soluzioni di pensionamento flessibili e strutturali vantaggiose per i cittadini. Il lavoro sul tavolo dell’esecutivo è arduo e richiede diversi approfondimenti (soprattutto in termini di costi). In tanti pensano che nel 2024 sarà prorogata Quota 103 per poter prendere ulteriore tempo necessario per rivoluzionare o quantomeno modernizzare il sistema pensionistico italiano.

Il futuro, dunque, è ancora incerto ma non per questo è impossibile avanzare congetture su quali possano essere le decisioni del Governo. In particolare le ipotesi riguardano l’arrivo dell’APE Sociale estesa. Scopriamo quali sono i possibili piani da attuare.

APE Sociale estesa, come potrebbe funzionare

Oggi l’APE Sociale permette di andare in pensione al raggiungimento dei 63 anni di età avendo maturato 30 o 36 anni di contributi ma solo se

  • invalidi al 74% o più,
  • caregiver da almeno sei mesi,
  • disoccupati,
  • addetti alle mansioni gravose.

Ricordiamo che si tratta di una misura che accompagna il lavoratore fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. Prevede che l’importo non possa superare i 1.500 euro al mese e non concede l’erogazione della tredicesima. Il ricalcolo dell’assegno ci sarà solamente compiuti i 67 anni di età. Tanti cittadini hanno scelto questa opzione per poter uscire anticipatamente dal mondo del lavoro senza troppe penalizzazioni. Nel 2024 è possibile che altre categorie possano essere ammesse alla misura.

Le previsioni per il futuro

Poter dare una risposta oggi su quali categorie saranno ammesse all’APE Sociale estesa e quali altre forme di pensionamento saranno introdotte è impossibile. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale Maria Elvira Calderone ha riferito che l’esecutivo sta valutando le modalità attraverso le quali riformare il sistema previdenziale italiano. Si ragiona soprattutto su una flessibilità allargata, più ampia di quella attuale.

L’obiettivo è aumentare gli scivoli pensionistici ma anche ritoccare gli assegni dei pensionati. Protagonisti della Riforma dovranno essere il prepensionamento e il ricambio generazionale tenendo conto, però, dei costi per lo Stato. Le nuove forme, infatti, non dovranno gravare unicamente sulla spesa pubblica. Si ipotizza, poi, l’introduzione di misure dedicate esclusivamente alle piccole e medie imprese sostenendo la bilateralità.

Significa che ad essere estesa non sarà solamente l’APE Sociale ma anche il contratto di espansione nonché altri trattamento che accompagnano alla pensione come l’Isopensione. Ribadiamo come si tratti solamente di ipotesi al momento tutte da confermare.

Una certezza, però, c’è. Il sistema contributivo rimarrà vigente. L’addio al retributivo non è in discussione. Emerge un grande problema. Il calcolo contributivo mantiene gli importi delle pensioni molto bassi. Il Governo dovrà intervenire se non vuole mandare i pensionati italiani al di sotto della soglia di povertà.

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