Prodotti scontati prossimi alla scadenza, gli italiani ne vanno pazzi: numeri da record

È boom per i prodotti vicini alla scadenza, venduti con forti sconti. Scopriamo le cause all’origine del successo di questi articoli.

In soli due anni una grande catena di discount italiana ha più che raddoppiato le vendite dei prodotti scontati. Un effetto del caro vita e di bilanci familiari sempre più magri.

supersconti
Nursenews

Il mondo della grande distribuzione organizzata lo considera un dato praticamente già acquisito: il 2023 sarà un anno che farà segnare parecchi record negativi nel campo dei consumi alimentari.

A pesare sui bilanci delle famiglie italiane, come noto, c’è sempre la spada di Damocle dell’inflazione. Di conseguenza in molte case si provvede a tagliare sulle spese per gli alimenti, nel tentativo di far quadrare i conti in un budget stretto tra la morsa del caro energia e dei rincari di mutui e trasporti.

Prodotti scontati prossimi alla scadenza, le cause di un boom

Da una parte questa corsa al risparmio ha portato le famiglie a rivolgersi sempre più verso i prodotti di marca, cioè tutti quegli articoli che portano lo stesso nome della catena di supermercati dove sono venduti. Dall’altra parte invece la tendenza a tagliare sulle spese correnti ha alimentato anche un altro fenomeno: gli acquisti di prodotti alimentari vicini alla scadenza che supermercati e discount mettono in vendita a prezzi scontati.

Si tratta di un dato – che sotto il profilo della lotta agli sprechi alimentari e della sostenibilità indubbiamente è buona cosa – venuto a galla durante la presentazione del bilancio 2022 di MD spa, terza catena italiana di discount per fatturato e seconda a capitale italiano coi suoi 800 punti vendita sparsi sul territorio nazionale.

Il grande successo del Progetto Zero Sprechi

Rispetto all’anno precedente il bilancio 2022 si è chiuso in maniera positiva, con ricavi cresciuti dell’11%. Un bilancio positivo anche grazie alla crescita dei prezzi e ad ogni modo parzialmente assorbito (per circa il 2%) dai listini. Ma entrando più nel dettaglio emerge il dato probabilmente più eclatante: il grande successo del Progetto Zero Sprechi.

Si tratta di progetto lanciato per promuovere la vendita a prezzi scontati dei prodotti alimentari di prossima scadenza. A seconda della categoria merceologica, parliamo di articoli che vanno dai 2 ai 4 giorni prima di essere ritirati dal mercato. Un progetto che sta facendo furore. E che, di riflesso, fa registrare numeri da record.

I numeri delle vendite dei prodotti prossimi alla scadenza

I dati in effetti sono eloquenti. Come spiega al Giornale Giuseppe Cantone, direttore commerciale di MD, nel 2020 soltanto il 30% dei prodotti prossimi alla scadenza veniva acquistato dai consumatori. Adesso la quota è salita al 64% e tra non molto arriverà al 70%. Merito da una parte della strategia adottata dall’azienda (una migliore organizzazione della vendita dei prodotti prossimi alla scadenza, con lo sconto sul prezzo portato dal 30% al 50%). Ma anche frutto, dall’altra parte, dell’evidente bisogno delle famiglie italiane di tirare la cinghia. E pagare la metà per un prodotto certo fa gola in questo momento.

Una necessità dettata dal caro prezzi e dal caro vita, che si riflette sull’andamento dei consumi del 2023. Le previsioni – confermate dai dati sulle vendite nel primo trimestre dell’anno – parlano di una netta diminuzione dei volumi di vendita di tutto il comparto alimentare. Siamo attorno, spiega Cantone, a un calo del 20% previsto per il 2023, con picchi del -31% per carne e pesce. Più ridotta, ma comunque consistente, la riduzione per frutta e verdura, dove è in previsione un –16%.

Dopo aver chiuso il 2022 con un fatturato superiore ai 3,4 miliardi di euro, per quest’anno MD ha già annunciato la sua volontà di investire oltre 170 milioni di euro. Un investimento destinato all’apertura di altri 38 nuovi negozi, 28 dei quali diretti e 10 affiliati. Previsto anche un piano per ammodernare la rete di vendita e per la formazione del personale dei punti vendita.

Impostazioni privacy