Uso delle cuffiette e danni all’udito: la correlazione è accertata, come tutelarsi

Utilizzare in modo non corretto le cuffiette può portare danni all’udito. Scopriamo come usarle per non rischiare.

Smartphone e cuffiette sono un connubio perfetto. Utilizzati entrambi da milioni di persone possono portare conseguenze inaspettate.

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Nursenews.it

Per questioni di praticità e comodità miliardi di persone utilizzano le cuffiette collegandole allo smartphone o al computer. Per effettuare chiamate, per ascoltare musica o vedere un film quando si è in un ambiente che esige silenzio. La tecnologia ha preso il sopravvento sulle nostre vite e non passa momento senza il pensiero di avere il cellulare accanto e la possibilità di fare ricerche, accedere ai social, contattare amici e parenti.

La maggior parte delle persone è terrorizzata all’idea di non poter utilizzare il proprio smartphone. Questo dovrebbe far ragionare sull’importanza sempre maggiore data a quello che è solamente un oggetto invece che dedicarsi ai rapporti sociali, agli hobby salutari o alla lettura. Spesso, poi, il device è utilizzato in associazione alle cuffiette. In questo modo ci si isola ancora di più dal mondo esterno raffreddando le relazioni con gli altri. Ma un altro serio problema è che – se non usate correttamente – le cuffiette possono portare danni all’udito.

Cuffiette, qual è l’uso corretto

La stima è di un utilizzo del cellulare di undici ore al giorno. Un tempo elevato che comporta necessariamente l’utilizzo degli auricolari per non dover stare continuamente con il cellulare in mano e attaccato all’orecchio. L’uso delle cuffiette, però, comporta uno “sfruttamento” eccessivo di un organo specifico, l’orecchio.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha voluto puntualizzare come un utilizzo non corretto degli auricolari possa comportare seri problemi. Nello specifico, l’OGM ha rilevato come il 24% dei giovani ascolta la musica ad un volume eccessivo. Nei prossimi anni la percentuale potrebbe salire ulteriormente così come il numero di coloro che usano per i motivi più disparati le cuffiette. Significa che milioni di persone sono a rischio di sordità. Presto circa un miliardo di persone – prevalentemente colore che rientrano nella Generazione Z e i millenium – vedranno ridurre drasticamente l’udito o incorrere in altre serie problematiche.

Il momento di curare è ora

Prima di superare il limite senza avere più la possibilità di tornare indietro e recuperare l’udito è bene fermarsi, ragionare e prevenire se non curare fin da subito. L’uso degli auricolari dev’essere corretto sempre, non in via eccezionale. La regola generale è che la musica in cuffia dovrebbe essere ascoltata consecutivamente per non più di 60 minuti e con un volume non eccedente il 60%. 

I rischi per l’udito, infatti, dipendono principalmente da due fattori ossia la durata dell’esposizione al suono nonché l’intensità del rumore. Controllando e bilanciando entrambe le variabili sarà possibile tutelare l’orecchio ed evitare danni all’udito. I sintomi di un eventuale danno sono

  • l’ovattamento auricolare (sensazione di pressione nell’orecchio),
  • l‘acufene (fastidioso fischio continuo),
  • la riduzione del livello uditivo,
  • il dolore all’orecchio.

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