Bere vino non fa bene, un mito da sfatare per non mettere a rischio la propria vita

“L’alcool nel vino è cancerogeno”, l’allerta arriva dall’immunologa Antonella Viola che racconta come ha modificato la sua dieta per non causare danni al proprio organismo.

Nel libro “La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento e della longevità” l’immunologa Antonella Viola racconta le sue conclusioni.

bere vino non fa bene
Nursenews.it

La verità secondo Viola è che non è vero che due bicchieri di vino al giorno fanno bene. Tale considerazione è falsa e pericolosa. Secondo l’immunologa, infatti, l’etanolo e l’alcool utilizzati in ogni bevanda alcolica sono cancerogeni. Un’allerta che toglie ai consumatori ogni certezza acquisita fino ad oggi. Le parole sono state scritte nero su bianco nel libro scritto dalla professoressa di Patologia Generale e Scienze Biomediche presso l’Università di Padova.

In più, l’immunologa spiega come nelle donne il rischio associato al consumo di alcool sia superiore rispetto agli uomini. Le conclusioni sono legate ai risultati di uno studio inglese. Su mille donne e mille uomini bevitori (una bottiglia di vino a settimana) 14 donne e 10 uomini hanno sviluppato un tumore proprio a causa dell’alcool. Non è la prima volte che viene sottolineata la correlazione. Nel 1998 l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno inserito l’etanolo all’interno della lista delle sostanze cancerogene di primo livello.

Due bicchieri di vino al giorno fanno male, meglio il digiuno intermittente

Chi fino ad oggi è vissuto nella consapevolezza che due bicchieri di vino al giorno avrebbero solamente giovato al suo organismo dovrà riflettere su come comportanti d’ora in poi. La professoressa Viola mette in guardia da un consumo quotidiano di alcool. Nel libro si potranno leggere sia informazioni scientifiche che avvalorano la sua tesi sia esperienze personali dell’immunologa.

Un capitolo è dedicato al digiuno intermittente. Viola dice di aver iniziato da circa due anni ad inserire nella routine alimentare ore di digiuno. Prima sedici per almeno quattro giorni a settimana, poi anche venti o ventiquattro. A spingere la professoressa verso il cambiamento un intervento delicato, l’asportazione della tiroide con conseguente inizio della menopausa. Il corpo della donna ha iniziato a cambiare, il peso ad aumentare e nessuna dieta o attività fisica riusciva a frenare questa trasformazione.

Nuova dieta per riprendere in mano la propria vita

La scelta del digiuno intermittente si è rivelata l’unica efficace. Contemporaneamente, però, l’immunologa ha smesso di bere bevande alcoliche e ha modificato l’alimentazione. In quattro mesi ha perso undici chili ritrovando la sua solita taglia pre-intervento. Ora si concede un solo bicchiere di vino nelle occasioni speciali e continua a digiunare per minimo 16 ore ogni quattro giorni. Antonella Viola si sente nuovamente in forma e ha ripreso ad allenarsi.

Impostazioni privacy