Il Super Green Pass è stato totalmente inutile secondo un rapporto dell’INAIL

Un nuovo rapporto dell’INAIL ha rivelato che il Super Green Pass si è dimostrato totalmente inutile: ecco cosa dicono i dati.

Dopo più di tre anni, la pandemia è finalmente giunta al termine. Proprio lo scorso 5 maggio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria dovuta al virus di Covid-19. Una giornata sicuramente storica per la popolazione mondiale che ha vissuto dei mesi complicati e che adesso si appresta a tornare alla normalità.

Green Pass è stato inefficace?
Green Pass è stato inefficace? – Nursenews.it

Era marzo 2021 quando veniva introdotto il cosiddetto certificato Covid digitale dell’UE, comunemente chiamato Green Pass. Si trattava di un certificato utile all’interno dei paesi dell’Unione Europea, contenente tutte quelle informazioni riguardo la vaccinazione contro il virus coronavirus o test di diagnosi negativi alla positività del SARS-CoV-2. Si trattava di un documento indispensabile per circolare liberamente.

Il certificato, rilasciato in forma gratuita, era sia in formato digitale, quindi scaricabile sul proprio smartphone, sia in formato cartaceo e conteneva un codice QR che permetteva di verificare autenticità e validità del documento. La cosa che però adesso spiazza un po’ tutti è ciò che dicono i dati dell’INAIL, secondo i quali il Green Pass non è servito a nulla, ma è davvero così?

Dati INAIL sul Green Pass: il certificato è stato inefficace

L’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro fa emergere come l’introduzione del certificato verde sia stata inefficace. Il quadro dei dati ha sottolineato come i casi di infezione da Covid siano aumentati da gennaio a luglio 2022, rispetto ai dati del 2021. Una situazione che ha coinvolto soprattutto i sanitari, coloro che dovevano essere più tutelati dall’introduzione del Green Pass.

I dati sul Green Pass di Inail
I dati sul Green Pass dell’Inail – Nursenews.it

È stato rivelato che i picchi di contagio sono saliti al 30%. Di questi, il 38% risultano essere i tecnici della salute, mentre l’82,3% sono gli infermieri. In poche parole, tre quarti dei casi proveniva dal ramo sanitario e, tre contagi su quattro, riguardavano prevalentemente le donne. Come sottolineato da La Verità, pare che nella lista tra i più colpiti ci siano:

  • Gli operatori sociosanitari, con una percentuale di 16,1%, in prevalenza sempre donne.
  • I medici al 9,4%.
  • Gli operatori socioassistenziali al 5,3%;
  • Il personale non qualificato nei servizi sanitari  al 4,4%.
  • Gli specialisti della scienza della vita allo 0,6%.

Il Green Pass fu introdotto a seguito della situazione emergenziale di due anni fa, quando il mondo era in preda a un virus che non lasciava scampo. Il certificato verde all’inizio era stato introdotto per consentire spostamenti in sicurezza e per rilanciare così il turismo, certificando l’avventa vaccinazione, e solo in seguito fu deciso di estenderne l’uso anche sui posti di lavoro.

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