Preparatevi alla nuova Lancia Delta: ecco le sue linee da paura (VIDEO)

La Lancia potrebbe rispolverare un grande classico, rilanciando una nuova Delta. Un’auto che è nella storia per i suoi successo nei rally.

Vi sono vetture che non hanno bisogno di troppe presentazioni. Gli amanti del Motorsport conoscono nel dettaglio i trionfi della vettura italiana. Oggi i ragazzi, osservando il listino della Lancia, possono solo puntare all’utilitaria Ypsilon, ma c’è stato un tempo in cui la casa torinese terrorizzava il mondo intero con potenti vetture da corsa.

Lancia Logo (Ansa Foto)
Lancia Logo (Ansa Foto)

I risultati ottenuti sullo sterrato elevarono la Delta Integrale ad auto dei sogni dei giovani degli anni ’80. Dopo anni con un solo modello nella gamma, in futuro potrebbero arrivare tante novità. Si parla di una nuova Aurelia, un SUV elettrico a da 4,7 metri, mentre nel 2028 gli appassionati sognano di mettere le mani su una nuova serie della Delta.

Se pensate all’ultima gen prodotta vi sbagliate di grosso. Occorre fare un passo indietro, tornando al 1979. La Lancia voleva presentare un’auto spettacolare, avendo l’esigenza di rimpiazzare la Beta. La nuova due volumi squadrata con linee tese lasciò tutti a bocca aperta. La Delta fu nominata “Auto dell’anno nel 1980”, diventando una regina mondiale.

Per 13 anni l’auto fece parlare di sé. Ancora oggi la Delta è il secondo modello più venduto nella storia del brand piemontese con 776.970 unità realizzate che includono i 525.231 esemplari della prima serie, i 138.980 esemplari della seconda gen e i 112.759 esemplari della terza serie. La longevità del modello nacque da una intuizione di Giorgetto Giugiaro, geniale designer italiano, che puntò su uno stile all’avanguardia. Sotto il cofano due motorizzazioni: il 1301 cm³ (75 CV, poi portato a 78 CV nel 1982) e il 1498 cm³ da 85 CV.

La fama della Delta

La Delta divenne celebre perché presentava anche componenti straordinari, come le sospensioni anteriori e posteriori a ruote indipendenti di tipo MacPherson. I paraurti anteriori e posteriori erano fatti in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro. L’auto era molto curata e vantava fari anteriori allo iodio, verniciatura anticorrosione e volante regolabile in altezza.

Oltre ad essere un’auto che sembrava arrivare da un film di fantascienza, era un portento in strada. La versione 4WD era impreziosita da parafanghi pronunciati e un design ancora più aggressivo. Dopo la versione da 185 cavalli, arrivò verso la fine del 1989 quella da 16V da 200 CV. L’assetto della vettura era abbassato per una stabilità mai vista prima. Per il quinto titolo mondiale la Lancia decise di lanciare 400 esemplari della Delta Martini 5. Date uno sguardo anche al restyling della 126 Abarth.

La stampa spingeva il progetto, dando grande spazio ai trionfi della Lancia. Ai tempi i rally erano seguitissimi, anche grazie a vetture iconiche come la Delta. Si è sempre sottovalutata l’importanza degli sponsor e del seguito di pubblico, ma grazie ad un lavoro perfetto la Lancia divenne una tentazione per tanti giovani amanti dell’off-road. Per portare al limite una vettura del genere serviva il giusto manico.

La nuova Lancia Delta

Il brand Lancia potrebbe tornare a fare la voce grossa con un modello super sportivo. Da anni le vendite sono affidate solo ed esclusivamente alla Ypsilon. In un post su LinkedIn, il CEO Luca Napolitano, ha ufficializzato il “Lancia Design Day”, che è stato descritto come “il primo evento del Rinascimento di Lancia”. Gli appassionati speravano si potessero avere informazioni su di un’auto simile a quella nel video.

Il designer Tommaso D’amico, sull’omonimo canale YouTube, ha immaginato un versione moderna della mitica Delta. Ecco cosa ha dichiarato: “Esternamente la nuova versione si riconosceva per i parafanghi allargati, il nuovo disegno di paraurti e minigonne, le nuove prese d’aria anteriori e sul cofano motore, i cerchi in lega da 15 anziché da 14 pollici. Per quanto concerne la parte meccanica, furono migliorate sospensioni ed impianto frenante. La potenza del motore 1995 cm³ turbocompresso era dotato di intercooler e passò da 165 CV a 185 CV grazie all’adozione di una nuova turbina ed una gestione elettronica migliorata”.

Questa nuova versione della Delta venne presentata con il preciso scopo di partecipare al campionato del mondo rally. La vettura continuò a mietere successi a ripetizione per diversi anni. Con questa mia proposta riprendo, in linee generali, l’estetica del mito, con parafanghi allargati ed altri particolari stilistici, quali lo spoiler alettone e la colorazione. I quattro fari evidenziano la similitudine con il modello dell’epoca, naturalmente prevedendo luci a led e materiali all’avanguardia”, ha sancito D’amico. I fan ci sperano, anche perché le full electric possono attendere.

Impostazioni privacy