Legge 104: esenzioni, detrazioni, IVA ridotta e come calcolare il monte ore spettante senza perdere nulla

I permessi 104 possono essere richiesti anche dai lavoratori con contratto part time. Vediamo con quale modalità di fruizione.

La Legge tutela sia i lavoratori full time che part time concedendo i permessi di tre giorni fruibili anche ad ore ad entrambi.

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Nursenews.it

I cittadini che si trovano in una condizione di svantaggio sociale a causa della presenza di patologie fisiche, psichiche e sensoriali possono contare sulle tutele della Legge 104. Allo stesso tempo, beneficiari delle agevolazioni e prestazioni della 104 sono i caregiver, persone che si prendono cura di un familiare con handicap. Lo scopo è migliorare la qualità della vita proponendo benefici quali esenzioni, detrazioni, IVA ridotta. Sul lavoro, poi, ai titolari di 104 viene concesso di scegliere la sede più vicina alla propria residenza (tenendo comunque conto del bilanciamento degli interessi con l’azienda) o di richiedere il congedo straordinario di due anni.

E poi ci sono i permessi 104 concessi sia ai lavoratori full time che part time. Consentono loro di assentarsi per tre giorni al mese dal posto di lavoro venendo ugualmente retribuiti. Condizione necessaria è che si prendano cura del familiare assistito. Le giornate sono fruibili anche ad ore con riproporzionamento legato all’orario di lavoro svolto.

Permessi 104 e part time, quante ore spettano

Un lettore chiede “Vorrei sapere quante ore di 104 al mese mi spettano con un contratto lavorativo part time di 18 ore settimanali suddivise in tre giorni lavorativi (sei ore per tre giorni)“. Iniziamo sottolineando come la Suprema Corte di Cassazione in una sentenza ha stabilito che il diritto di richiesta dei permessi 104/1992 spetta ai lavoratori part time in misura identica a quella del dipendente a tempo pieno. Tale diritto è non comprimibile.

Dove l’obiettivo è tutelare il diritto alla salute, non può esserci discriminazione a seconda del contratto di lavoro. La modalità di fruizione, dunque, è la stessa sia in caso di part time che full time. I diritti sono gli stessi ma il trattamento economico e normativo verrà riproporzionato dato il minor numero di ore di prestazione lavorativa.

Distinzione tra part time verticale e orizzontale

Il part time orizzontale prevede che il dipendenti lavori tutti i giorni della settimana lavorativa con un orario inferiore rispetto all’orario giornaliero normale. Quello verticale, invece, prevede che il lavoratore svolga l’occupazione a tempo pieno ma solo in alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno. Ricordiamo che vige anche la forma mista che risulta essere una combinazione tra le precedenti forme.

Con riferimento ai permessi, per il part time orizzontale non è previsto il riproporzionamento mentre per il verticale e misto si applica tale riproporzionamento tramite semplici formule.

Le formule per il calcolo dei permessi 104 part time

Per riproporzionare i tre giorni di permesso mensile in caso di contratto part time verticale o misto (come nel caso del lettore) occorre utilizzare questa formula

(orario medio settimanale teoricamente eseguibile dal dipendente part time : orario medio settimanale teoricamente eseguibile a tempo pieno) x 3.

Il risultato che si otterrà dovrà essere arrotondato all’unità inferiore oppure a quella superiore a seconda che la frazione raggiunga lo 0,50 e superi tale limite. Riportiamo degli esempi.

Esempi chiarificatori

Poniamo il caso di un lavoratore part time che lavora 18 ore a settimana in un’azienda in cui l’orario di lavoro medio settimanale a tempo pieno è di 38 ore. La formula sarà (18/38) x 3 con risultato 1,42 che andrà arrotondato all’unità inferiore non raggiungendo lo 0,50. Di conseguenza il dipendente (tra cui il nostro lettore che lavora 18 ore settimanali) avrà diritto ad 1 giorno di permesso al mese.

Il secondo esempio riguarda un lavoratore che lavora 22 ore settimanali in una azienda dove l’orario di lavoro medio settimanale a tempo pieno è di 40 ore. La formula sarà (22/40) x 3 = 1,65. Con arrotondamento all’unità superiore, il dipendente avrà diritto a due giorni di permesso al mese.

Frazionabilità in ore

Passiamo alla formula indicata nel messaggio INPS numero 3113 del 7 agosto 2018 da usare in caso di part time orizzontale, verticale o misto per quantificare il massimale dell’orario mensile dei permessi in modo tale da rispondere alla domanda del nostro lettore.

(Orario medio settimanale teoricamente eseguibile dal dipendente part time : numero medio dei giorni o turni lavorativi settimanali previsti per il tempo pieno) x 3.

Primo esempio

Il lavoratore che lavora 18 ore a settimana con una media di tre giorni di lavoro anche per un lavoratore a tempo pieno nello stesso settore dovrà applicare la formula (18/3) x 3 ottenendo 18 ore mensili.

Secondo esempio

In caso di lavoro per 22 ore a settimana e di una media di cinque giorni lavorativi a settimana, la formula sarà (22/5) x 3 ottenendo 13,2. Significa che le ore a disposizione saranno 13 e i minuti 12. 

Ricordiamo, infine, che nello stesso mese è possibile richiedere sia giorni di permesso che di congedo a condizione che siano giornate differenti. Esiste, poi, un’altra soluzione per aumentare il numero di giorni di assenza dal posto di lavoro al mese.

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